mercoledì, luglio 04, 2012

Internet of things, Apps, future

Il 13 Giugno ero presente alla conferenza ( www.cofimp.it ) con titolo " RIVOLUZIONE INDUSTRIALE 3.0: il ruolo dell'ICT nella trasformazione di produzioni, applicazioni, modelli di business, servizi ed energia." , dove il primo relatore il Prof. Luciano Bonomi mostrava una splendida "infografica" distesa orizzontalmente, in sequenza, come potevano interagire le cose con internet, nel corso di una giornata "normale". 
Nel pubblico c'è sempre il dubbio che siano possibilità future, tecnologie ancora da implementare, oppure, si è rimasti terribilmente indietro.
Finché il futuro è quello di star wars o star trek, così lontano e poco coinvolgente per il presente, nulla turba, ma quando , al termine della conferenza è stato mostrato un video dove un edificio,ben conosciuto, la nuova sede del comune, applicava queste nuove tecnologie di controllo, trasmissione dati, allora,;si è compreso che esiste già gran parte tutto ciò, anche se in un prototipo sperimentale, quindi non diffuso.
Lo sviluppo del mobile, il numero di device che possono trasmettere dati, nell'ordine di alcune centinaia di miliardi,  l'idea che anche le cose, avranno un indirizzo in internet e pertanto avranno una nuova esistenza,  intelligente perchè collegate ad un hub, e collaboreranno nella vita di tutti i giorni, dalla sveglia, alla macchina del caffè, alle porte (che potranno dire chi è presente, comunicare messaggi immediati). cambierà l'organizzazione, il lavoro, tante altre cose di difficile previsione e comprensione.Per ora ci si riferisce a tecnologie RFID, NFC, QRcode, ma è possibile che altre  vengano utilizzate, date una certa resistenza all'uso del RFID,(sia etiche, sanitarie)  ad esempio negli animali domestici, il chip RFID , ha procurato una serie di malattie cancerose.
Come sempre in alcuni dei presenti, forse anche in chi legge, c'è un rifiuto a questo progresso miracoloso;
da una parte i "futuristi" , entusiasti , dall'altra i conservatori, gli scettici, poi lo sviluppo della storia ridimensiona o cambia i termini del conflitto.

La rivoluzione delle "cose", il futuro di internet of things  c'è già.
Il relatore ha chiesto a bruciapelo quanti sensori vi fossero in una macchina di dieci anni fà, ognuno ha pensato ad un numero, ma nessuno immaginava che ve ne fossero oltre 40. Sensori che comunicano ad un hub/indirizzo apparato specifico le informazioni, via cavo o via radio.
Nessuno se n'era accorto mentre acquistava un auto, oppure faceva installare un sistema antifurto in casa, oppure comprava un nuovo frigorifero che quelle "macchine", non erano più anni 50, passive e mono-funzionali  solo perchè collegate alla corrente. Le potenzialità degli strumenti elettrodomestici, in atri paesi,   (http://blog.japantimes.co.jp/japan-pulse) multinazionali come Panasonic già rilasciano utensili/appliances  da cucina che interagiscono con smartphone, pare che il sistema Android (al momento il più diffuso) sia adatto a interagire con altri device. (vedi anche how-to-manage-your-home-with-a-smartphone ).
Era presente uno schema, un triangolo dove ad ogni vertice corrispondeva  "mondo digitale", "mondo fisico", "mondo cyberworld"..  
E' vero ho pensato alla "domotica", specialmente nel caso degli antifurti, dei quali ho avuto esperienza di vendita, consulenza in passato. 
Questo livello è nuovo, differente, non comparabile allo stupore iniziale che avevo guardando nelle fiere elettroniche i chip da collegare allo scaldabagno o al sistema d'allarme o al condizionatore. Se infatti l'elettrodomestico, la periferica o il device, comunica e trasmette informazioni perchè collegato ad una rete, anche domestica, l'attività è differente dal singolo programma di domotica, dalle combinazioni fisse date dal programma. Vi è quasi la stessa differenza che passa da un sistema meccanico ad uno elettrico per la versatilità, flessibilità, in altre parole non segue necessariamente un programma. Gli oggetti "vengono interrogati" dall' unità intelligente domestica, ma comunicano anche da soli di loro iniziativa in caso di certi eventi.Alcuni esempi :
a) La sveglia ha un orario fisso, ma viene aggiornata dalla centrale domestica con le informazioni di nuovi eventi traffico, meteo e quindi anticipata o posticipata secondo un orario di arrivo prestabilito al lavoro.Di conseguenza l'unità informativa domestica aggiorna l'accensione di tutti gli altri "device" o "cose" correlati, dallo scaldabagno, al tostapane etc.
b) Il forno a microonde legge la confezione e imposta il tempo di accensione, la temperatura, la modalità scongelamento, riscaldamento; secondo le note del produttore. 
Quello che sta avvenendo è la ricerca di uno standard di comunicazione per le "cose", perchè uno o pochi  device/pezzi  non cambiano la geografia, ma come è successo con l'adozione di uno standard, Internet,(tra computers) così potrà accadere con un unico standard  tra macchine e cose.
Questo schema è stato discusso:(presente anche in Wikipedia):



Non posso riassumere il contenuto di alcune ore di conferenza in poche righe di blog. 
La tecnologia mobile (es. lo smartphone) ha accelerato l'insieme di tutte le altre tecnologie, perchè rende possibile la connessione costante e l'interazione nei luoghi con la realtà, quindi ha un effetto pratico, per ciascun utente, non è solo un "giochino" per geek o appassionati.
Si sa che lo smartphone non ha nulla a che vedere con un comune telefono GSM, non tanto per la grafica, non per la gestione dell'ufficio, ma per la sua operatività con l'esterno, per la sua capacità innovative, infatti scaricando un'app può iniziare una nuova attività prima non esistente. I sensori di cui è dotato, in media cinque, in futuro potranno aumentare e permettere nuove app.
Si sa che sostituirà altri device nel corso del tempo,la tendenza di aggregare tecnologie in un unico dispositivo, incluso, per esempio; il GPS portatile è calato in vendite dall'avvento dello smartphone,oltre  l'80% possiede un sistema GPS, ma questo può avvenire anche con gli scanner portatili, le macchine fotografiche digitali e così via.
Ho l'impressione  che lo smartphone possa diventare il "telecomando del futuro" come oggi non esiste più una TV senza telecomando, così con uno smartphone la realtà digitale, mobile, interagirà sempre di più con la realtà circostante. E' già inclusa la possibilità di cambiare canali, stampare, azionare lo scaldariso o la lavatrice se siete in Giappone, controllare la videocamera di casa, tanto altro ancora.
Un esempio pratico di quanto non sia solo comunicare informazioni ma interagire con la realtà, oggi citerò due strane android apps:,

Rappresenta un tentativo , di lasciare o interagire con "oggetti"   digitali geolocalizzati nel reale; 
Qual'è livello di realtà ?
Si è in un luogo, si lascia un messaggio, una foto, una cartolina, un suono,  a tutti oppure a qualcuno, si invia un twitter o si condivide su facebook per farlo conoscere a chi si vuole; "quella cosa" digitale , può essere "rinvenuta" con l'app, in quel luogo o in modalità scoperta. L'app al momento non è particolarmente popolare o conosciuta in Italia, in qualche paese ha già un certo successo, però è l'idea che è affascinante.
Se avete sentito parlare di realtà "aumentata" o augmented reality, questo è un esempio, cioè arricchire la realta fisica di cose digitali che non sono direttamente percepibili coi nostri sensi. 
Ci sono e ci saranno sviluppi interessanti ? Una delle proposte è fare del marketing di prodotti, degli sconti, pubblicizzare a livello locale, senza consumo di carta o trasporto di cose....
Ma siamo solo all'inizio...


Perchè Google device policy ?
Oggi esiste per lo smartphone, ma il concetto è chiaro; un organizzazione cede in uso o permette l'uso all'interno della sua organizzazione,qualsiasi,( io stesso l'ho provato) di un device/smartphone con sue informazioni, accesso, questo rappresenta sia un espansione dell'organizzazione ma anche un rischio sicurezza dei dati. . 
Ebbene installando questa app, in caso di furto, smarrimento o altra ipotesi, è possibile varie cose, rintracciare il dispositivo, cancellare i dati, limitare l'accesso, controllarlo da remoto da una postazione web, dall'account business di Google dell'organizzazione stessa. 
In questo caso si interagisce con uno smartphone, ma nulla vieta che in un futuro prossimo o anche ora, possa essere utilizzato su altre macchine smart. 

In entrambi i casi si interagisce con la realtà. E' proprio questo lo scopo, la funzione, di un "telecomando" universale sulle cose,  comandare a distanza le cose, la realtà. La separazione internet, mondo digitale e realtà non è così assoluta come possa sembrare, le due aree tendono a compenetrarsi.
Se ci fosse una separazione così assoluta, non ci sarebbe il crescente impegno, l'investimento e profusione di capitali, gli occupati in queste attività. Tutto ciò è destinato a diventare sempre più concreto, ad avere effetti reali, sempre più evidenti. 

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