mercoledì, dicembre 17, 2014

Nota

Nel silenzioso freddo inverno sto scrivendo tanto  appena ho dei momenti liberi.
Mi spiace non poter pubblicare al momento, ma il blog è aperto e attivo.

giovedì, agosto 28, 2014

La storia e la strada... continua San Pietroburgo -История и дорога продолжается ... - Санкт-Петербург

Diversi giorni fa avevo iniziato a scrivere, questo post, ma durante il viaggio, non riuscivo a scrivere per mancanza di tempo,velocità, stress,  troppe e tante cose da scrivere....
Sarò breve....ancora oggi non riesco a scrivere, domani riparto e le giornate sono state troppo intense....23 giorni a S.Pietroburgo.

1- Road Trip - Viaggio
Partenza - Выезд Санкт-Петербург
Sabato 2 Agosto 2014 from lidi degli Estensi






Ho dovuto aspettare per consegne alcune ore proprietario parcheggio,quindi alle 11;30 di Sabato sono potuto partire.

Viaggiare in moto e fare i bagagli è difficile, ho trovato più difficile di tutti tipi di viaggio nave,aereo,bus,auto etc. L'essenziale, per la moto, per se stessi,non ingombrante e inutile. 
Solo questo fa alzare la pressione arteriosa a 170.
All'inizio del viaggio,penso all'Austria, il paese più vicino e...mi sembra già troppo lontano.
La strada da lido degli estensi a Verona, non è molto battuta e conosciuta, un viaggio solitario sotto le minacce di autovelox, buche, strade repentinamente disconnesse. No Gps, no cartine, nulla di nulla, solo lo studio del percorso all'inizio.Bel tempo ed era già positivo.

Per qualche mistero, quando credo d'iniziare la vera strada, la tangenziale e i raccordi per e da Verona, mi trovo in un inferno di traffico e lavori.
Il due di Agosto era forse la giornata meno indicata, cartellino o bollino rosso, un fiume di auto per le autostrade.

Il passaggio delle frontiere è annunciato solo da alcuni cartelli dove indicano i nuovi limiti di velocità, alcune regole, il bonus di vivere in Europa senza mostrare documenti.

Berlino era ancora piuttosto distante, irraggiungibile.
Bisogna sapere che in diversi paesi l'autostrada è pagata in diversi modi, alcuni con la "vignette" un adesivo valido per alcuni giorni, settimane, per l'uso dell'autostrada, in altri è come in Italia (Polonia) ovvero c'è un casello,in altri non sapete nemmeno che siete in autostrada (Russia).

In Austria verso sera sono stato colto da una pioggia torrenziale, avevo tre "schermi", il parabrezza moto bagnato, visiera casco bagnato, occhiali moto bagnato e appannati, non vedevo quasi nulla, non sapevo dov'ero, un po' di panico per instabilità moto, acqua a 20 cm. circa, uscito da autostrada alla ricerca del primo posto da dormire, dove capitava.

Così ho visto Zimmer /camere, a fianco di un edificio enorme, poi scoperto essere una stalla...andava bene anche lì, sarebbe stato caldo, pulito,accogliente.
Senza capirsi, la Frau, signora anziana, mi offre una camera e colazione, no documenti, a 25 Eur. Ero l'unica persona in moto. Ho cenato di fronte da Cinesi con buffet, molto gentili.La pace e il silenzio del luogo impressionante, ho capito allora che il viaggio era davvero diverso dalle solite passeggiate in moto da 2/3 ore.

Partenza la mattina e poi dopo soste, prima del vero "Brennero" ho incontrato e parlato con i primi bikers ! 

Un greco con yamaha T-max e un austriaco con Harley.Questo uomo austriaco con compagna, vestiti di pelle,  Harley modello Glide, occhiali rayban a specchio, sembrava "Francis Poncherello" in CHIP's ,"california Highway Patrol".
Mi ha dato diversi consigli, su come affrontare il viaggio. Era orgoglioso di essere sopravvissuto alle strade Italiane.
Posso confermare, ripetere, i bikers sono come una "familia", "brotherhood", mondo a sè, gruppo, associazione libera e spontanea.
Il Brennero è particolare, in tanti lo conoscete, sapete cosa vuol dire, autostrada alpina, curve e salite, freddo improvviso, valli.La corsia di destra è riservata ai mezzi pesanti che carichi quasi si fermano nelle lunghe salite e poi devono prestare molta più attenzione a...scendere.
Tutti, nessuno escluso, quando dicevo la destinazione, sorridevano....(Questo è matto?),poi "auguri, buon viaggio", come se mi aspettasse qualcosa...qualcosa di inquietante...la cosa non presagiva nulla di buono.

L'incoraggiamento maggiore l'ho avuto da un parente, quasi con le lacrime, mi ha chiesto "Hai fatto testamento ? Fai la lista delle tue cose...così sappiamo dove sono...E' molto pericoloso, la guerra, i banditi...". Mi chiedevo dove stessi per andare, in Afganistan o in Europa ? Ma la geografia è anche un opinione mentale, una percezione alterata e rappresentazione di troppa TV e voci per sentito dire, propaganda inclusa.
Il terzo bikers, mi disse, "Fino a Varsavia ci sono le autostrade....poi...non sono strade...vedrai" ed era un altro Biker Harley Davidson dalla Polonia incontrato poco dopo l'ingresso in quello strano paese.
I bikers che macinano centinaia, migliaia di chilometri, viaggi lunghi, tour, hanno altre visioni e modi di raccontare la realtà. Non interessa la velocità, la media, records, ma il tour, avvisare dei pericoli, com'è il viaggio. Una condizione esistenziale, seduto per quanto confortevole, fuso con la moto,lunghe ore, soste, sguardi persi negli orizzonti e sapere che è solo un momento, un respiro per poi ripartire, abbandonare il luogo appena conosciuto.
Sapere che ogni tappa è terra conquistata, "ovunque il tuo piede poggerà, sarà terra vostra".
Gli elementi, terra, acqua, fuoco (sole), vento, bruciano il volto, le narici, penetrano i vestiti, e il cavallo meccanico attraversa tutto questo, sentire la propria fragilità, l'equilibrio su due ruote, ma anche lo stretto contatto con tutto il circostante, la natura.
Molte somiglianze tra guidare una moto e condurre una vita.

La Germania, la non-frontiera, le autostrade gratis! 

No concessionari, no caselli, alcuni tratti con velocità libera.Sempre boschi intorno, tranne al passaggio verso Monaco.Ho visto la sede della BMW, un edificio a ridosso di incroci autostradali a sei corsie, periferia di Monaco.

Solo verso sera, un altro agghiacciante acquazzone mi coglie in autostrada, rallento, fermo, aspetto e proseguo, poi di nuovo pioggia, alla fine, non vedendo nulla di nulla, niente assoluto, esco e come un cieco cerco un posto per dormire, prima che venga buio.

Alla fine un'hotel, forse l'unico, in questo paese, quattro stelle e camera singola con bagno a 70 eur, colazione super, come un pranzo. 
Qui i documenti vengono richiesti, fattura emessa, regole fissate e certe, ma posso parcheggiare gratis la moto nel sotterraneo.
Ogni giorno con giacca moto protettiva, paraschiena, casco, scarpe antifortuni, pesavo alcuni chili in più, ogni giorno polvere, aria, acqua, gli elementi.
Ricordavo il trasporto, il viaggio in aereo, una specie di bilocazione, "beam-up",solo la paura delle ali ed essere sospeso per un ora e mezza nel vuoto. Nulla a confronto di giorni e ore di guida. 

Il giorno dopo riparto, con la sensazione terribile di essere come una macchina ammaccata, stanco senza capire "cosa avessi mai fatto", solo una media di 600/800 km.

Entro in Polonia, no frontiera, sole, tutti in calzoni corti, alcune donne per strada....tentano di fermarmi,prostitute, ma sono troppo occupato! Entro dentro le stazioni di servizio, la benzina costa poco, ci sono riviste, video cassette porno, preservativi etc, insomma un paese fissato e ossessionato dal sesso.
L'autostrada dal confine per Varsavia è larga, in ottime condizioni, ogni tanto un forte odore di stalle, vacche da tutte le parti, unico problema la guida dei polacchi. Mi tagliano la strada, sorpassano e poi frenano, s'immettono in autostrada quando vedono arrivare qualcuno, non prima e non dopo, insomma l'opposto di una comune normale intelligenza.
Arrivo in Varsavia ed è piena di roadworks, lavori, blocchi, in diversi punti non controllo la moto, per fortuna non piove, ci sono strade ed edifici in costruzione ovunque.
Le indicazioni scarse, la mia destinazione EST.
Alla fine, si vede povertà, ho tralasciato il posto dove la notte ho dormito in Polonia... Sarebbe parte di un film comico, con 20 eur, dormito e mangiato in soffitta, colazione con acqua calda e nescaffè in granuli, insomma, niente. Una bambina di 9 anni serviva ai tavoli ed era sveglia e intelligente. Nessun scontrino o ricevuta. 
Sono seduto al tavolo quando finisco di bere l'unica birra fresca rimasta, quando arriva un gruppo di persone, un ragazzo, due ragazze e una donna, dal rumore e dalle chiacchiere, sono italiani anche loro.....
Mentre tento per la decima volta la connessione con internet, "parole" o password, ma non funziona, tocca all'italiano rimasto chiedere per i loro smartphones le stesse cose che avevo chiesto io.Dopo circa una mezz'ora che tutti si sentivamo stupidi, avevo cambiato tastiera e messo quella in lingua polacca, il genio di questo ragazzo, dice :"il router è spento! Accendi!" e ...tutto funziona.La mattina quando vado a controllare la mia moto, trovo questo gruppo d'italiani vicini ad un furgone, con tanti box e cani,diretti per un evento canino in qualche paese estremo nord, Fillandia o Norvegia. Fanno passeggiare i cani e lasciano il segno intorno a questo "hotel".
Entro in Lituania, strade che non sono autostrade, poi destinazione Latvia (Riga).
Immaginate una via emilia, a tratti molto peggio, strada internazionale, velocità media 60-90 km , solo ogni tanto tangenziali a tre corsie. Si fa davvero faticoso, difficile, lungo guidare così per centinaia di chilometri.
Ad un distributore, si ferma un locale, perchè biker, parliamo broken-English ma sempre meglio di quello di alcuni noti politici italiani. 
Mi da diversi consigli, mi chiede altri su Italia e strade, poi mentre sto per partire, si ferma un suzuki stradale un po' vecchio, lo guida un uomo tutto vestito di nero, alto, grosso, poi si toglie il casco ed ha una faccia giovanissima, capelli biondi, un po' timido.
Così iniziamo a conoscerci,si chiama Pedra,(se scrivo e pronuncio bene il suo nome) svedese, due mesi in touring per l'europa, ha 21 anni e sta per tornare a casa. Sul portapacchi ha tenda, borse, in confronto la mia moto è vuota, lui si è portato di tutto e di più. Mi dice che ha attraversato anche Albania e altri stati. Così facciamo amicizia e percorriamo oltre 200 km insieme, su strade E22 o A2 ma non sono autostrade. Semafori, lavori, fotocamere, controlli, pericoli.
Ad un certo punto noto qualcosa di strano e gli faccio segno di seguirmi.Invertiamo rotta e troviamo a cielo aperto un museo di aeroplani,elicotteri, piccola pista da volo, centro di controllo e piccolo hotel.



Abbiamo fatto numerose foto, girato a piedi e poi ripartiti. Dovevamo raggiungere Riga, non sapevamo dove fermarci, dove e quando dormire e mangiare. Mi seguiva a distanza e io quando sorpassavo tenevo la strada per permettere a lui di fare altrettanto, in un certo senso la guida ma anche quello che rischiava di più. Questa "fratellanza", spontanea amicizia tra bikers, mi ha davvero colpito, ovviamente... stranieri, non Italiani, ...sorry, ne ho incrociati, mi hanno sorpassato, salutato, gesto della mano, luci, ma mai una parola. Gli italiani (non io) girano in gruppo tra loro, non sono socievoli con stranieri ne con altri della stessa nazionalità.





Quando sono ...si sono arrivato in Russia, l'amicizia e fratellanza tra bikers era ancora più forte, sempre saluti e tante altre cose ancora.
Avrei ancora tante cose da raccontare,ma non c'è tempo, questi 23 giorni qui a S.Pietroburgo sono stati molto, molto intensi. E' come venire dalle catacombe (Romagna, Italia) alla vita, tanta vita, voglia di vivere, fino all'estremo. 
Quando ho passato la FRONTIERA, perché è ancora la vera frontiera, quella che fa sudare freddo, tra Estonia e Russia, cancelli, telecamere, speakers, controlli, moduli, ...tra EU e CSI, dove camion sono fermi intere giornate, dove non si sa quanto tempo occorra per percorrere solo duecento metri di strada, è stata un'avventura.
Ne parlerò la prossima, spero ci sarà la possibilità, la prossima volta.


lunedì, luglio 28, 2014

E' un paese libero ?

1a parte E’ un paese libero ?
La domanda è lecita, abbiamo tutti quasi paura di dire la nostra, offendere, perdere la stima di altri, auto-censurati verso parenti, amici, le cerchie, i vicini il piu "potente" di noi, così nel lungo tempo, l'Italia è diventato uno dei paesi più conformisti del mondo. Nel vero senso della parola "conformarsi" all'opinione corrente, comune, "politicamente corretta" senza mai far affiorare il "mostro" che è in noi. 
Alla fine le discussioni, i litigi, avvengono su sottigliezze, usi di aggettivi, grandezze, mai su ciò che si crede, si vuole, perché non sarebbe politicamente corretto.
Si potrebbe offendere l’altro (l’ignoto), si potrebbe avere un “confronto”, temuto e forse disagio. 
Allo stesso modo questa mancanza di vera discussione rende il linguaggio scolorito con frasi fatte, senza vera passione, desiderio.
Il blog, singolare e plurale,vorrebbe essere genuino, il momento di esplosione di idee, libertà senza offendere persone, ma qui c'è anche la paura di postare un commento...qui come da tante altre parti. 
L'unica libertà è nel scrivere messaggini standard insignificanti su whatsup ? "ci vediamo stasera...butta la pasta...ecc.". 
Che terribile noia deve essere per il controllore informatico monitorare migliaia di messaggi con due, tre frasi, ripetute migliaia di volte. Ma è tutto legale. L’ho sempre immaginato che tutta questa “bonanza” di mezzi di comunicazione gratuiti, nascondeva qualcosa…. più avanti qualche dettaglio.

Mi spiace se qualcuno non ha apprezzato la satira nel precedente post, integrando video sulle performance, discorsi pubblici, del nuovo corrente primo ministro. Le brutte figure sono personali, in questo caso anche pubbliche e non c'è colore di bandiera che possa nasconderlo.
I giornali, la maggior parte, invece, sono per un ammirazione incondizionata del nuovo salvatore della patria, che ad ogni frase dice "è tempo di riforme".

Se posso liberamente esprimere un opinione, meglio lasciare stare le cose come stanno che fare una riforma peggiorativa, promossa data incapaci. 

Liberi di pensarla come si vuole. Capisco il desiderio del -salvatore della patria - ,qualcuno che ci tiri fuori dal lento e inesorabile declino, magari qualcuno che torna a far cambiare i titoli dei giornali, qualcuno onesto, qualcuno che risolva problemi….
Strano, dare fiducia e sperare in colui che veniva soprannominato il “rottamatore” …
E’ un gioco di parole ? Rottama anche noi e i nostri sogni ? 

Ma non volevo scadere nel fiume delle parole della politica, dell’attualità,lo fanno in tanti e meglio di me…

Forse un attrattiva nel mezzo-messaggio del leader, “pensate come volete, poi decido io, è il mio lavoro…”. 
Quanti vorrebbero decidere, comportarsi così, alzi la mano chi non vorrebbe.

2a parte - Conformismo e conseguenze.
Eppure, sono solo giochi mentali e d’immaginazione breve, volatili come qualche goccia al sole e al vento.
Chi persegue…commette un reato…

Dicono che la storia sia maestra di vita, lo dicono anche della strada, credo ad entrambe..
Mentre percorrevo l’autostrada A1 verso nord, la via italiana forse più popolare, l’arteria principale del traffico, sotto le strisce intermittenti per le corsie e il sorpasso, ora sono ben tre…notevole per l’Italia..
Mentre percorrevo, ipnotizzato da quelle strisce intermittenti, mi chiedevo perché mai volessi raggiungere quel luogo, sulla base di qualche pagina vista su Internet, perché mai ?
Inseguire un sogno adolescenziale raggiunto in età avanzata ? Fuori tempo e fuori luogo…Sogno scaduto ?Ma perché ?Poi all’improvviso, - Che senso ha questa vita? -.
Contavo le strisce bianche, quante sono da qui alla destinazione ?
Quanti anni occorre per realizzare un sogno? Cosa accade dopo, dopo che il sogno si è realizzato? Si diventa Budda-pace-col-mondo ?
Oppure si corre nel pensatoio a immaginare un nuovo sogno ? 
Si stacca un nuovo ticket e si ricomincia con l’ansia, traversie, le notti insonni, lo stress per raggiungere il panorama da una nuova montagna ?
“I am running Into the forrest, I hear a voice calling my name, I hear a voice I start running into the trees…Finally I stop,I know is too late, I am lost into a Forest, all alone……The girl was never there,it’ s always the same…I am running into something…again again ….” cantavano i Cure, negli anni ’80, ora ascolto il re-mix ed è again again…
Sempre bello, sempre vero, da ripetere all’infinito, cantarlo, ascoltarlo…Sogno possibile col digitale walkman. Qualcuno bussò alla porta della mia camera da letto, chiese scusa, disse che dopo aver ascoltato tutto il pomeriggio The Forest, avrebbe voluto altra musica o silenzio… Mi scusai, mi guardò con aria di compatimento, (è impazzito). 
Si diventa vecchi a poco a poco…ripetizioni, manie, pensieri fissi, conformismo, la storia insegna così….
Tutti gli altri fuori dal mio universo ! Mi fate girare gli elettroni e mi fate scadere i neutroni !Allontanatevi da me energie negative e materia oscura, credo di brillare di luce propria, ho una permanente tensione nucleare e un forte mal di testa.
Ma poi la stanza era solo cinque per quattro metri, un po’ poco per trattenere il mio universo, così dopo con il  furgone, il pavimento si allungò nel marciapiede circostante.. Ho solo sette ore di batteria prima che il messaggio si svolatizzi nella memoria e tutto si dissolva…senza alcun ricordo di me.
Basteranno queste poche ore per raccontare le stranezze di ciò che la mente abbia registrato in questi ultimi giorni ?
La pioggia continua incessante, nel parcheggio attorno i finti e temporanei viaggiatori, scrutano il cielo,come tutti l’umore è grigio, perché i sogni del mare, dell’aria aperta stanno svanendo, un umidità morde la mente, un freddo conserva i pensieri tristi che si erano creduti lasciati in città, dietro, nel posteriore ed ora tutto ritorna anche qua.
Se sapessi il significato di quel viaggio, forse come molti, come la visione di un documentario in TV, tutto scivolerebbe dalla poltrona, senza sapere se fosse stato un vero o un immaginaria esperienza. Invece, il viaggio, devo farlo…

Tutto il giorno a fissare una via lunga venti metri, larga due, di fronte un piccolo condominio, nel centro d’un paese, rettangoli di luce come fessure delle verdi imposte,mura antiche, piccoli spicchi di cielo in alto. Pochi passaggi, pochi rumori,l’unica finestra colorata uno schermo TV enorme in salotto. Riviste, libri, quadri e quadri tutto intorno senza più una parete bianca. Sovrabbondanza, inutile,lasciata a sguardi malinconici.
La storia e i ricordi di settanta anni di vita, casualmente richiamati vocalmente, “Ti ricordi quando…” nell’eco dei muri ritornano vivi, ma sono soli e distanti dal traffico umano. E’ un mondo che non sembra più appartenere a loro e loro al mondo, rifugiati dall’esterno, protetti da decine di abitudini che considerano giuste e sante, giustificate dall’età e ripetute, una inesorabile ossessione. 
-Ho saputo che vuoi andare in R., in moto ? - cominciava così dal filo invisibile del fono , ed era solo la premessa, la notizia, la spia, era a lato ed abbassava gli occhi con un filo di vergogna, non poteva che essere lei.
Le sorelle si parlavano all’indispensabile strumento anche cinque o sei volte al giorno, come a scongiurare il terrore di perdersi. C’era ansia, parole, sospiri, volavano le voci dalle rispettive prigioni che chiamavano case.
Bastava un accenno, uno sguardo, un sospiro, un rimbrotto ed era la sintesi perfetta di quel che non si poteva dire ma solo e sempre immaginare.
Se avessero parlato, le cataratte del cielo avrebbe innondato gli ascoltatori di migliaia di parole, un flusso inarrestabile e la coscienza degli uditori sarebbe scomparsa cercando i significati e le conseguenze del tutto.
Partendo dal sano principio che ogni notizia, iniziativa del soggetto era da valutarsi negativamente, data la sua storia, l’immoralità, l’incostanza, l’incapacità conclamata, non sorprendeva l’inizio e il seguito.
“Ma io non lo so…” giustificava per contenersi, per l’assurdità della notizia, inconcepibile, - hai già provato più d’una volta…lascia perdere e adeguati -. sottinteso.
“Cosa vai a fare là? “ chiese e attese un paio di secondi per sentire l’eco del silenzio e  aggiungere “Sì vai a fare delle chiacchiere…”.
 Il soggetto e recipiente, sorrise, pensando che fosse strano che al telefono pretendessimo una mimica facciale, una immaginazione facciale di volti, le parole uscissero da sorrisi o visi crucciati e il tono fosse tutt’uno con l’umore e lo specchio di ciò nell’immaginazione.Non era possibile vedersi, ma si vedeva meglio.
Chiacchiere ..- ripetè meccanicamente, -può darsi…- .
Il recipiente non poteva usare la classica frase “Lei non sa chi sono io…” perché solo a pensarla si sfiorava il ridicolo ed era uno scherzo divertente, attraversò la mente e rise, improvvisamente la tetra nera stanza del parlatoio,  dove la luce non può arrivare per le mosche, per il buon umore, per la serietà,  per l’aria calda e quella condizionata, recente scoperta, il tetro scomparve ai suoi occhi. 
Ancora non esiste il reato di chiacchere, certo percorrere duemilanovecento chilometri per farle, è reato di stupidità, pensò. Ma il recipiente, per sua natura, doveva raccogliere i flussi di parole, i liquidi di ogni genere, come uno scarico umano, senza dignità e senza rifiutare, pur essendo oramai colmo di rifiuti. Eppure quel riso era genuino e liberava gas nell’aria, ridere era la medicina, l’esorcismo contro le visioni cupe, il vento che scioglie la nebbia.
Ammettere le possibilità e negare ogni possibilità, quasi come ammettere l’infinito e negarlo. 

Pochi giorni prima, di fronte l’officina del meccanico, un uomo più che maturo, capelli bianchi, lunghi, braccia distese ad afferrare il manubrio largo, una moto colorata celeste, un chopper, con la donna minuta passeggera, si avvitava in cerchio e parcheggiava di fronte all’ingresso. 


Non una parola d’italiano, l’austriaco che sembrava un energumeno americano, lasciava parlare la donna in un inglese internazionale con accento tedesco. Raccontava che erano partiti nella mattinata dall’Austria per raggiungere un paesino disperso nei monti, vicino a Rimini, un moto raduno di Indian. Qualcosa come 800-900 km sul serbatoio e sella di una moto antica, senza parabrezza e nessuna comodità… Mi sembrava una pazzia, ma ero felice a guardarli, sopravvissuti. Un coltello da Rambo sulle coperte delle forcelle anteriori, come si vede dalla prima foto. Ha sicuramente attraversato due frontiere, austriaca e italiana.
Anche nell’era del confort, della tecnologia, c’è ancor chi fa delle piccole imprese personali, insegue i suoi sogni, quando basterebbe una carta di credito, un taxi, un aereo per un ora o poco più, per raggiungere quel luogo. 
Scegliere un ‘alternativa anticonformista, è una pazzia per molti, un inutile sforzo, ma il viaggio è durante, non l’arrivo, non il traguardo.
Chi vive una vita non conformista,  è normalmente incompreso, isolato e deriso, è il prezzo da pagare,un cliché.  
Molto spesso non è per inseguire la notorietà, non è per le motivazioni dei conformisti, che si fanno cose inusuali, strane, originali, ma perché si amano i propri sogni. 
Ho visto nei giorni,anni precedenti, persone che hanno fatto davvero scelte non conformiste, inusuali, sbalorditive,così da farmi apparire le mie, piccole cose insignificanti. 
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Prossimo viaggio






mercoledì, luglio 16, 2014

L'italiano e dintorni linguistici - Italians and English with a double view

E' sempre interessante sapere cosa gli altri pensano di noi, 
a seguito della domanda:
perché uno straniero dovrebbe studiare l'Italiano?  http://qr.ae/AluGW
(così forse motiviamo anche gli Italiani a studiare la propria lingua, soprattutto in tempi d'esami!).  Il testo è in Inglese, chi ha difficoltà può usare google/translate.

E' vero, i mondiali di calcio hanno escluso una motivazione, quella sportiva, per gli stranieri, non abbiamo per  calciatori rilevanti.

E' vero, tendenzialmente agli italiani non piace studiare le lingue straniere, così il nostro nuovo leader maximo, colui che dovrebbe salvare l'Italia, ci motiva e aiuta, studenti e non, ad imparare l'odiato inglese.
Una nota politica, anche senza dire cose intelligenti, si può fare una bellissima figura !
[For our English readers, the most important political concept and idea in the speech of our prime minister was :"It is crucial ! Now is the time of  launch /lunch ". (I am unsure of the sound).
He did not feel carry on speaking in English without an heavy dose of spaghetti in his empty brain and please - no questions !"]


Another version with subtitle -Altra versione con sottotitoli,importante !
Pare che l'occasione di tale discorso fosse al Digital festival,Venezia,con stranieri provenienti da varie nazionalità.  Innovazione, la parola del secolo, un ritorno dal passato futurista, la speranza di nuova occupazione e imprenditoria.


Prima come sindaco di Firenze, 
https://www.youtube.com/watch?v=ekdJ8EQYocI
e poi premiazione con personaggio influente Ted Turner, 


Ma alcuni predecessori non hanno brillato



Per il buon umore, invece di psicofarmaci consiglio questo video anti-depressione "Your English is very good!", oltre 700.000 visualizzazioni!
Il nostro precedente "salvatore della patria" aveva poteri paranormali (infatti non era normale) e divertiva in Italia e all'estero, anche se le nostre tasche poi piangevano...
Quest'ultimo video conclude i video e introduce al buon umore, alla bella visione di quel che è rimasto in Italia, i paesi, la storia dimenticata e riciclata, la varietà da un chilometro all'altro.Sono luoghi comuni e ripetuti nel tempo fino alla noia, come la valorizzazione del nostro turismo e patrimonio culturale, forse una nazione quando è in profonda decadenza si stringe a questa retorica, luoghi comuni.

Non ho incontrato stranieri e non mi sono dovuto sforzare !

A  presto un resoconto dettagliato di viaggi e attività.


Foto da luoghi visitati di recente,scorsa settimana

Lungo strada panoramica della valle del Marecchia, verso Rimini (foto panoramica estesa)

Monumento ai caduti Mercato Saraceno
Breve escursione a Venezia

lunedì, giugno 16, 2014

Viaggi social

Pubblico il link del mio tripadvisor, http://www.tripadvisor.it/ condivido le recensioni di luoghi visitati,i viaggi; sono interessato ai vostri viaggi, ,recensioni,  nuove idee, vi ringrazio in anticipo, "equo scambio solidale".

Questo servizio è tra i più noti al mondo, ma a beneficio del lettore, chiunque fosse, seguono alcune considerazioni.


In un recente post, mese scorso, avevo scritto sulle possibilità di foursquare,
https://it.foursquare.com/myhistory , è una app/website sempre basata sulla geolocalizzazione, tripadvisor è simile, app/website, ma con prevalenza sulle recensioni, informazioni ai viaggiatori. 
Forse avrete visto un badge o adesivo sulle porte/finestre di molti locali, è gratuito, il proprietario o chi per lui si è fatto segnalare, ha compilato un modulo e registrato su tripadvisor;
Anche se le recensioni fossero oneste, complete, non possono essere uguali ai vostri gusti ed esperienze, pertanto sono inutili le polemiche. Sono indicazioni, non uguaglianze matematiche.Il sistema di Tripadvisor prevede che gli stessi utenti possano "convalidare" le recensione degli utenti, giudicando quanto sia utile, reale, la recensione scritta.

Un po' come avviene per i venditori su e-bay, gli stessi utenti verificano l'onestà, il servizio, dei venditori. Questo sistema aiuta a ridurre gli estremismi, le falsità, etc.
Il senso della community nei viaggi è che anche una recensione può aiutarci a fare una gradevole esperienza in un luogo sconosciuto basandoci sulle esperienze altrui oppure evitare il locale che non vorremmo.
Non ci dovrebbe essere alcun stimolo pubblicitario, ricompensa monetaria, ovvero l'imparzialità e la libertà dell'utente.
La "rete", chi la usa, non il 100% dei consumatori, dovrebbe favorire i migliori, come una volta esisteva solo il passa parola fisico e personale.
E' uno strumento equo ? utile? 
Guardate, leggete, decidete....

[parentesi]- la rete dovrebbe favorire i migliori, per la sua "apertura", "democrazia", ma in realtà dietro questa "uguaglianza universale" o "pari opportunità" gli strumenti sono molto diversi, a cominciare dal possedere una decente, buona o ottima connessione o rete. Ignorare alcuni sottintesi sta aiutando alcuni a discapito della comune massa. Sembra ripetersi uno schema della vita reale anche nel virtuale.
E' più facile che il ragazzino di 11 anni abbia già capito che un cinquantenne o sessantenne, perchè il mezzo è apparentemente uguale, ma poi i risultati molto, molto diversi.
Perchè dovrebbe saperlo il ragazzino di 11 anni ? Perchè utilizza i videogiochi on-line, di gruppo e per vincere una "battaglia" o "sparatutto" o "shoot-em-all" se ha un ottima connessione fà la differenza. Ed è così anche per il market, le ricerche, concorsi, e-mail, quasi tutto quanto....E' un enorme gioco virtuale basato sulla velocità. 
Un valore che avevo sempre sottovalutato, come tanti, era la velocità dell'informazione. Troppe persone pensano ancora come nell'era meccanica. ma anche nella storia, la velocità ha permesso vittorie di strateghi, generali.
Nell'informazione, si viene lasciati indietro, "gli altri" guadagnano occasioni, altri realizzano dopo, troppo tardi, anche a distanza di minuti.
Ma internet non è uguale per tutti ? Abbiamo tutti le stesse potenzialità o possibilità ?
Vi raccontano che una start-up è nata nel garage e poi è diventata una multinazionale, non vi raccontano il resto, perché c'è bisogno del mito.
Vi raccontano di un gruppo di ragazzi che ha raccolto i finanziamenti per lanciare una nuova catena o franchising...ma non possono dirvi come.
In altre parole, si descrive il successo,lo si esalta, ma non si racconta l'azione, la trama, il cammino per arrivare alla cima della collina.C'è un area grigia, imprecisa, confusa, dove l'informazione viaggia estremamente veloce, sfiora in rari casi, approda al risultato visibile a tutti, troppo tardi per partecipare al suo successo.
Gli analisti dovrebbero prevedere, nell'immediato futuro, cosa sta per accadere, e invece tanti fatti accaduti oggi si basano solamente su previsioni, non la realtà stessa.Il paradosso è che chi pre-vede il futuro è parte in causa al suo processo del divenire.
Dicono che siamo tutti interconnessi, se non volete crederci, siamo connessi anche con i morti e le tragedie, se non volete crederci, la composizione del prezzo del litro di benzina in Italia è la prova.

Fonte web
ecco cosa paghiamo, in questo momento, tra le altre cose, ogni volta che acquistiamo un litro di benzina:
  • 0,001 euro per la guerra di Abissinia del 1935;
  • 0,007 euro per la crisi di Suez del 1956;
  • 0,005 euro per il disastro del Vajont del 1963;
  • 0,005 euro per l’alluvione di Firenze del 1966;
  • 0,005 euro per il terremoto del Belice del 1968;
  • 0,051 euro per il terremoto del Friuli del 1976;
  • 0,039 euro per il terremoto dell’Irpinia del 1980;
  • 0,106 euro per la missione in Libano del 1983;
  • 0,011 euro per la missione in Bosnia del 1996;
  • 0,020 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
  • da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
  • 0,040 euro per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011.
Per esempio, 0,005 sembrano nulla,per un costo di 1,75 Eur/litro,circa, ma  per 1 milione di litri, sono 5.000 eur, ovvero 9.681,350 lire, se sono serbatoi da 40 litri (macchina economica) bastano 25.000 rifornimenti. Una (1) cisterna normale di un distributore contiene 30.000 litri.
Nel mese di Marzo 2.571 tonnellate di carburante, 82,9 tonnellate al giorno, in calo notevole rispetto al 2012  2.835 tonnellate (-264 Tonnellate) Fonte http://www.unionepetrolifera.it/consumi .
Senza dimenticare tutte le tragedie,senza mancare di rispetto, perché mai l'automobilista italiano dovrebbe pagare per un "fondo spesa" che  copre eventi di 79 anni fà? Poi la missione in Bosnia di 18 anni fà ?
Questi fondi a chi vengono destinati ? Gli alluvionati di Firenze del 1966 ? 
E la crisi di Suez del '56 ?
Se il cliente/cittadino paga per un fondo, dovrebbe, in una civile democrazia, vedere l'estratto conto.
Ogni litro di benzina ha il 61% di tasse in Italia, dove vanno questi soldi ?
Sono uno dei tanti che grida da uno dei tanti blog, che questo è uno scandalo.

A parole, l'Italia sarebbe in un turbine di riforme, circa 1-2 al mese, travolgente modernizzazione, questo e altro ancora permane.

Per necessità, bisogno, proseguiamo a viaggiare,col titolo di viaggio iniquo. Lo stato dopo il 61%, incassa pedaggi autostradali tramite concessionari (in alcuni paesi europei non ci sono autostrade a pagamento) , incassa anche da tutte le vendite autostradali in un regime di oligopolio e di concessioni. Per ironia la tassa o il nome scompare, tassa di circolazione, poi proprietà,poi provinciale o altro,come per la casa, il gioco delle tre carte,ma in realtà aumentano secondo un trend consolidato di "cosmesi economica",se ancora aggiornato, vedere il link tasse-auto-rivoluzione-arrivo 12 Giugno 2014.
Ad un aumento delle tasse automobilistiche non corrisponde una manutenzione delle strade,oramai viviamo in strade equivalenti ad Albania, Romania etc., 
Ci si domanda poi del perchè del crollo delle vendite delle vetture?
[parentesi chiusa].

Parlano di rete o "autostrade dell'informazioni", simile ai viaggi fisici delle persone.
In realtà la rete offre da tempo sostegni agli automobilisti, per esempio
il noto http://www2.prezzibenzina.it/ web/app e waze.com web/app, entrambe riducono costi, tempi, informano. 
Poi ultimamente c'è stata la polemica per Uber app, di seguito è spiegato in sintesi e con completezza;

Sono iscritto e conosco da tempo;
skyscanner.it/ (per volare, cercare tariffe più economiche)
Passaggi auto, condivisione, offerta:
http://www.carpooling.it/   Sia web che app
roadsharing web/twitter     

Nel caso non ci fossero soldi per un viaggio, quello virtuale a portata quasi di tutti promette poche tasse, un'applicazione è:

YoubeQ (web google chrome);

Basata sul "vecchio", conosciuto e rinnovato, google.com/intl/it/earth/ che permette una serie di viaggi virtuali quasi illimitati, dipende dal dettaglio, dal numero di immagini. Combinata con panoramio.com (dove tutti noi possiamo partecipare e caricare foto - geotaggate - scusate l'espressione) i viaggi aumentano nel realismo e nella personale visione del circostante.

p.s. Un lettore ci segnala il suo servizio/ sito di viaggi, via modulo contatto blog, pertanto chi volesse può vederlo qui http://www.easyholidays.it/ .
Non sponsorizzo, non faccio pubblicità, ne ho interessi e ritorni economici; ma essendo interattivo pubblico il link come altri pertinenti al soggetto Viaggi.

sabato, maggio 31, 2014

Mai dire Mai....

Utente perso...
Non voglio tediare i  lettori con discussioni, polemiche, pretese tecniche e tecnologiche,
solitamente fanno seguito ad insulti "di ogni" (come si dice ora),ma  dall'esperienza comune con voi,che il cliente, "l'user ", il consumatore, dopo pubblicità e sollecitazioni di ogni genere, manipolazioni,  fatto l'acquisto,  garantito da promesse di tutti i generi di supporto, feedback, resta in realtà come un relitto in mezzo al mare, perchè le sue esperienze, incomprensioni, suggerimenti, sono inascoltati.
La grande azienda multinazionale, il marchio nel mondo, voi (la maggioranza,io), sconosciuti. Loro grande forza economica, voi individuo; una battaglia persa ?

Oggi la condivisione di esperienze con i social, aiuta parzialmente a diffidare di offerte e prodotti dichiarati vantaggiosi, scontati, indispensabili.

In poche istanze, il consumatore , inteso come gruppo soltanto, è riuscito a fermare o limitare i cambiamenti che le società avevano preannunciato con enfasi come positive (per loro), dannose (per voi).

Così ho deciso, non senza vergogna, di raccontare la mia esperienza, con i miei errori, una confessione e sconfessione delle mie idee e pregiudizi.

Succede giorno dopo giorno, hanno calcolato quanti anni stiamo sdraiati a letto, in coda al volante in attesa, forse anche alle casse del supermercato. un tempo ignoto, sommato ma detratto alle nostre vere attività.
Poi si corre a casa con un idea meravigliosa, scrivere una lettera ad un amico lontano,....In testa si vede scorrere il testo, lo si recita quasi, tanto il furore delle idee e delle immagini pervade la mente, il desiderio di raccontare, condividere....
Così ci si siede alla scrivania e si schiaccia il power buttom (non power bottom! Molto volgare)
e così si dovrebbe accendere il PC come una vecchia macchina da scrivere per lasciare la mente connettere il testo mentale con la scrittura in caratteri. 
Vedo sullo schermo dei pallini girare intorno, ...
Non sono forme di allucinazione, ma quanto hanno ideato ignoti per ingannare l'attesa degli occhi fissi allo schermo e permettere all'utente di intuire che l'automa è sveglio o in risveglio da un coma profondo.
I pensieri si fermano e fissano incantati i pallini girare, così i minuti scorrono senza pensarci.
Dentro l'automa si racconta la vita leggendo il programma costruito in decine di migliaia di codici,
 " adesso controlla le unità, poi spostati qui, poi accendi questo interruttore, ..." così via, un altra storia, lunghissima, anche se processa la lettura velocemente.
L'attesa prosegue, subentrano le domande inconsce... "Ma sta bene? Gli ho fatto qualcosa...?" . Lo schermo sfarfalla, carica la grafica come fosse un prodigio che da solo giustificasse tutto, la fatica del risveglio...Chiede nella casella bianca la password....finalmente, finalmente, questione di secondi e poi....
Poi accetta e ricominciano a girare i pallini, molto più velocemente....si ora deve caricare il profilo, ricordarsi dove era rimasto e controllare tutto il nuovo.....
E così via, attesa dopo attesa, la carica personale si infrange in un muro d'indifferenza...lo schermo di quel maledetto pc, se fosse un fumetto "Damm'it!". 
L'utente stremato attende, Lui risponde -Abbiamo controllato la nuova lista antivirus? E gli update di sistema? -.
Quando tenti di rispondere è come se non ti ascoltasse, le sue urgenze sono fondamentali più di un bambino col bisogno della toilette.
Si sente proprietario di se stesso, assoluto e indifferente al padrone che l'ha adottato. Così carica programmi, disconnette la tastiera, fissa i tempi, poi spegne lo schermo e tutti vaffa.... (non si può dire).
" E va bene..." guardando l'orologio e i dieci minuti passati per premere un bottone e aspettare una risposta, la mia urgenza, devo calmarmi, aspettare, come facessi una guida al volante e il traffico fosse bloccato....che colpa ne ho ? 
Ma poi penso...Ma sono ad una mia scrivania, semplicemente seduto e fermo !
Bé allora fai molto prima a prendere carta e penna e scrivere....fosse così ! Non si può, perchè l'email, il testo non si può trasmettere, non si può correggere....e la mia calligrafia è orrenda.

Bene il reboot o ricomincio da zero, senza apparenti spiegazioni, tanto l'utente (sarei io) è scemo per il PC ed è quasi vero, ma non del tutto , viceversa.
Di nuovo pallini che girano e attesa, così continuo a chiedermi, ma quanto tempo ho atteso dietro a questo sistema, alle sue imperative esigenze ? Quante volte la finestra si è bloccata ? quante volte tutto è finito in malora per l'impossibilità di fare qualcosa che la vecchia macchina da scrivere mi permetteva al 90% (eccetto fine o esaurimento dell'inchiostro del nastro o della carta?).

Ogni volta ho sentito che il nuovo sistema era migliore del precedente, peccato che si senta questa storia dal 98 in poi, senza eccezioni.
Avrei voluto prendere l'aggeggio, esasperato dall'attesa,lanciarlo contro il pavimento.
Ed ecco un po' di cronistoria.....

Ho acquistato nel giro di un anno:
1) PC Lenovo con win7
2) un tablet android 
3) un surface2
4) un HP notebook economico
5) Venduto il surface (insufficiente per quel che dovevo fare e pagato l'acquisto dell'HP
Infine ....
Se volete una lista di sistemi operativi la trovate qui

Sono un numero impressionante, naturalmente anche per differenti tipi di macchine, non solo personal computer o mainframe.

La collezione di queste tre immagini in un unica, la prima Android virus scan, la seconda un app sulla qualità e disponibilità di reti wi-fi, la terza, l'ultimo nuovo prodotto di quella "casa" che appunto mi ha causato notevoli stress (win 8.1).
Alla fine ho deciso, basta, continuare sempre con lo stesso sistema e sperare in risultati migliori.
Anche se devo ammettere che Windows2000 è stato probabilmente uno dei migliori sistemi che abbia usato per molto tempo e senza grossi problemi, se fosse in circolazione 14 anni dopo, lo utilizzerei di nuovo, ma non si può. Perchè dietro al nuovo, ci sono programmi, accessi a interfacce,interessi commerciali, per cui il vecchio è abbandonato e lasciato esaurirsi, anche se prima funzionava benissimo.


Per farvi un idea di cosa accade come consumatori, tendenze, leggetevi questo articolo sintetico ma illuminante.
http://www.internazionale.it/opinioni/farhad-manjoo/2014


Infine...confessione....
Avevo sempre guardato con sospetto, diffidenza, quelle persone che usavano certe macchine o simili pc che avevano un accattivante design, molto costosi, sistemi "proprietari" o "chiusi", non compatibili. Poi sentirli parlare del loro mondo, sistema, con un tale fanatismo quasi fosse una religione, questo mi dava un forte disagio. In sostanza avevo tutti gli stereotipi di chi possedendo windows, provato e usato sistemi linux, Android, vedeva nella Apple un interrogativo, sospettava che il gruppo di fanatici religiosi, fosse pagato proprio da Apple!
Quando mi capitava di vedere schermate, dimostrazioni, non credevo perché si trattava di pubblicità o computer nuovi, tutto ciò che è nuovo, funziona. L'interfaccia apparentemente facile nascondeva insidie e chissà quali sorprese.
Mi ha colpito vedere in una dimostrazione di Google, (questo mese) i tecnici usare Mac computers, poi chiedergli perché mai. La risposta è stata che era un sistema stabile, con alla base Unix, simile a Linux, completa compatibilità, affidabilità, velocità. 
Questo ha incrinato le mie certezze di una vita. Non erano fanatici, ragazzi che usavano per lavoro il portatile e avevano bisogno di produrre risultati...
Così dopo pochi giorni sono capitato in un angolo di un grande magazzino, il richiamo di uno sconto, la visita allo stand, qualche domanda al venditore-tecnico, un ragazzo diretto e pronto a rispondere a qualsiasi domanda.
Non credevo alla capacità della batteria, ero diventato un mendicante della presa elettrica, non credevo al fast boot, ovvero accedere al sistema in meno di un minuto (mai successo con Windows), non credevo ad un sistema senza crash (non i programmi), non credevo ad un sistema con pochi aggiornamenti, quasi nessun virus, ...
Il 15 Maggio ho comprato un Mac Book air 11, il più piccolo, il "meno costoso", versione 2014.
Devo ammettere che il sistema non è mai andato in crash, la batteria è eccezionale, gli aggiornamenti sono pochi, saltuari, non bloccano l'operatività. E' davvero un altro mondo, potersi concentrare sulle cose da fare, non sottostare agli umori del sistema operativo, all'incertezza.
S'impara facilmente l'uso del trackpad, per la prima volta non sento la necessità del mouse, questo proprio dall'azienda che invento il mouse!
Il disco SSD è eccezionale, non è una di Apple ma la combinazione è perfetta per l'accesso veloce, se poi combinate con uno dei tanti servizi cloud (dropbox, googledrive, icloud, onedrive, per citarne alcuni) non si dovrebbe avere problemi di storage, oppure comprare un buon HD esterno e lasciarlo ripartire da MAC come ho fatto io, sia per lo stesso sistema che per windows etc.
Superlativa la tastiera, l'opzione visualizzazione più finestre nel desktop, il multitasking.
Ottimo anche la Timemachine, cioè l'app che crea immagini del sistema, un backup o copia di sicurezza.
Poi ci sono tanti programmi e apps che ancora sto testando, provando.

La logica è comunque differente e nessuna migrazione da un sistema all'altro è priva di adattamenti personali, però al momento vale lo sforzo.

Non sono diventato un fanatico del Mac, la mia esperienza, test, limitata nel tempo, porta ad alcuni confronti:

- le app (per PC) non sono tante, la maggioranza costa. In sostanza un sistema che a differenza di Android, può drenare soldi.
-L'interfaccia "explorer" carente e non facile ("finder" default), rispetto a windows, Android, altri sistemi, anche se "vendono" l'explorer per Mac..assurdo!
-Carenza di possibilità di sharing da sistema (Android in questo è superlativo), si può farlo da web.
-iCloud consente 5GB gratuiti, molto poco a confronto coi concorrenti.
-l'applicazione Mail è in qualche caso carente, non eccellente.
-Certe applicazioni in flash e Java, hanno problemi, alcune app o programmi, vanno in blocco o non funzionano (colpa del programma, non del sistema).
-Ho preso una specie di virus ma relativo solo al browser internet, Firefox, non difficile da risolvere.Nessuno virus di sistema, per ora.

Alla fine guardando il costo e confrontando con "pari" caratteristiche tecniche dei compatibili-windows,il prezzo è uguale o inferiore, anche grazie ad una recente revisione dei prezzi Apple.
Non ultimo si possono installare diversi sistemi operativi, sia virtuali sia reali, cioè non è una macchina chiusa e sigillata.Ci sono stati notevoli miglioramenti nelle ultime versioni a detta degli utenti di MAC e non ho dubbi.

L'esperienza su web, ho utilizzato Firefox, Chrome, Safari, Opera; con Chrome è ultraveloce, mai visto aprire le pagine così velocemente,tante,senza crash.

Comunque un valido approfondimento sul sistema è qui:

La conclusione è la fine dello stress-pc, passando da windows a Mac, Android e probabilmente anche altri sistemi. 
Il sistema si accende, si spegne senza problemi, lasciare il sistema acceso senza spegnerlo non consuma la batteria come negli altri, gestione dell'energia perfetta. Connettività wi-fi senza problemi.

Morale,per chi vuole;
bisogna qualche volta nella vita andare contro le proprie convinzioni, superare il proprio recinto mentale e avere il coraggio di superare se stessi, la gabbia mentale forgiata con anni di pensieri, giudizi veloci.La famosa frase "bisogna cambiare sistema per ottenere risultati differenti". 

Questo video del 1984 è molto famoso ed è la pubblicità e il lancio del MAC durante il superbowl.
Un po' inquietante...



Ho sempre riconosciuto che Apple a livello di marketing dei prodotti era ed è un modello, un paradigma, oltre ad essere una delle società con il profitto per prodotto più alto.
Questo non vuole tralasciare che nella sua storia, ha anche avuto una lunga serie d'insuccessi, succede a chi fà innovazione,non si è sempre vincenti.Segue una lista;
http://i-piu-grandi-flop-della-storia-apple/


Qualcosa di divertente, al limite dell'incredibile, crash tests.