venerdì, marzo 08, 2013

Double vision, l'apparenza e l'ambiguità d'ogni cosa

Cronaca;
28 Febbraio 1 Marzo Venerdi (a casa per ferie) chiama la segretaria; "Lunedì vai a P.R. capito ?"
"Scusi, dov'è ?"
"Chiedi a qualcuno dei ragazzi come arrivarci..."
"Va bene".
Segue telefonata con uno dei ragazzi:
"Cosa ? Ti mandano quà? Ma tu sei uno dei superfortunati! Hai fatto 13 ! Pensa che è tutto interno, era di una che è andata in pensione...Non c'è davvero niente da fare...".
Dall'altra parte l'ascoltatore è pronto già con la capsula di antidolorifico, sa già che non sarà così.

Lunedì 4 Marzo, viaggio in auto, strada lineare in mezzo ad aree industriali, capannoni, poi campagna, poi case diroccate, poi dopo un ora di viaggio , il paese, circondato e fasciato da barriere di plastica arancioni, zone delimitate e pericolanti. La chiesa inagibile, i singoli container con la chiesa,  la banca, il bar cinese.

Una strana sensazione, si fa avanti. L'ufficio, un microufficio, tutto in miniatura.
Poi sale l'ansia, è normale, ogni volta che si cambia destinazione, lavoro, l'ansia.
Poi rientro.
Secondo giorno, Marzo 5 Martedì.
Fino alle 10:30 quasi tutto normale, il cielo è plumbeo, un senso di soffocamento si avvicina, tutto è grigio e buio, fuori dal vetro la griglia arancione e l'area sigillata, la torre dell'orologio ferma dal giorno del terremoto.
Dentro tutto inizia a vibrare, il respiro manca, ...ed ecco il panico.
Quella cosa di fronte grigia, orrenda, le sue lame, di fronte, immobile, poi vibra, la testa gira,
la disperazione. Non c'è nessuno e non si sa come uscire, non ci sono rumori, non ci sono vie di fuga, è tutto insonorizzato, telecamere a circuito chiuso.
Un esplosione come acqua salmastra nel cervello, un grido, poi tutto si sdoppia, i rettangoli sono tanti, la fine è vicina.
O io, o questo "lavoro", scegli....una voce interiore, forte, assoluta.
Il conflitto di sempre, le alternative, le alternative ? Cosa sono?
O vivere o morire, o restare se stessi o impazzire.
A fatica, tremando, prende il telefono, - Basta, ho un attacco, ...per favore, lascio, sto male, firmo...-.
Dall'altra parte una voce di donna, il filo le trasmette il panico, sa che qualcosa sta accadendo, ma non vede.
Non vede i doppi riquadri, la griglia arancione che si liquefa, l'orologio che è fermo da un anno, i container, le zone rosse, dove tutti si conoscono per nome e sanno che cosa fanno,chi sono i genitori e i figli.
Poi si parte, la zavorra di venti chili in spalla, il respiro affannoso si attenua, la fatica, la santa fatica,
calma....
Dividi et impera, anche chi lo subisce, fa la stessa identica cosa; dividi, dividi, taglia, lo sforzo diventa sempre più piccolo, non vedi la giornata, le ore, ma solo i minuti, non pensi a nulla, mentre la mente impazzisce, vede i campanili doppi, i numeri rovesciati.
Non importa, non sa più leggere e scrivere, le firme sono scarabocchi, i nomi dei segni geroglifici.
Le doppie visioni.
L'aria è più dolce, si respira , si cammina, si respira.Un altro giorno, lungo, lungo, senza mangiare, senza riposare, ma poi si conclude, nel tragitto di rientro, un altra ora e mezza, traffico ed ostacoli.
Altro giorno, 6, nuovo panico, nuovo lavoro, nuovi incarichi.
Poi la telefonata. -Si allora, mi dica, davvero intende lasciare ?...Daccordo, allora Martedi prossimo alle cinque l'aspetto per firmare".
Un sollievo, c'è la fila per firmare. Mobbing, malessere, distaccamenti, trasferimenti, un intera società al collasso che apparentemente sembra normale...
Chi ha vinto e chi ha perso ?
Quanti soldi o incentivi, prenderà il directora M.P. ? E' un lavoro duro fare del mobbing, può solo rendere tanto...fatto da una scrivania, osservando gli operai lavorare e cercando le vie traverse per rendere insopportabile ciò che è semplice, una grossa fatica.
Dopo undici anni, dopo promesse e contratti, che storia è ? Tutta italiana.
In Italia, chiamano "risorse umane" anche quelli che vogliono espellere;
In America, Inghilterra e altri paesi civili, motivano le risorse umane per generare guadagni aziendali.
In Italia, chiamano su raccomandazione, parentela, amicizie, affiliazione politica etc.
All'estero, no.
In Italia, non conta il tuo passato, le competenze ,esperienze,conta chi conosci.
All'estero, no.
In Italia non hanno interesse che lavori bene, ma che tu sia costretto.
All'estero, no.
In Italia non puoi divertirti lavorando, devi solo soffrire, altrimenti non lavori.
All'estero divertendoti lavori meglio e produci di più.
In Italia, normalmente pensi chi sarà e perchè mi vuole "fottere" ?
All'estero pensi, sarà un opportunità ?
In Italia il cliente è un rompiballe che serve solo per i soldi che ha,
All'estero il cliente è una risorsa per l'azienda e va curata.
In Italia l'orologio significa la fine del lavoro e della sofferenza,
All'estero il metro della produttività.
In Italia i colleghi sono dei rivali pettegoli,
All'estero chiamano i colleghi un team o una squadra di collaboratori.
In Italia si investe per chiudere aziende,ridurre costi,demotivare il personale.
All'estero per motivare personale.

Potrei continuare,forse questi sono alcuni motivi perchè le motivazioni e di conseguenza la produttività in Italia  scende nelle classifiche economiche ma devo andare a cena, l'intera cosa è durata 6 mesi di malessere, dolore,rabbia, ma poi...
Un caloroso saluto, "con  vibrante soddisfazione", dal profondo del cuore, vaffa a tutta la meg@zienda!

P.S.
"Ma ci riescono tutti!" come disse qualcuno,così sarebbe una  sconfitta ? 
E' curioso che tutti quelli che non hanno mai fatto quel lavoro, con quelle situazioni,  siano capaci di dispensare consigli mentre quelli che l'hanno fatto sanno esattamente di che cosa e capiscono il disagio.Normalmente, gestire un lavoro in emergenza quotidiana, sempre nuova, sembra che causi stress.
Un lavoro non è una lotta quotidiana tra uno o più burocrati e dipendenti e un solo, disperso,dipendente.
L'azienda ha tuttora un solo obiettivo, licenziare, o meglio, l'auto-licenziamento.
Conclusione,  i metodi, le tecniche di svantaggio,  l'emergenze quotidiane, le chiamate nei posti diversi, la rotazione,,tutta la precarietà, il terremoto continuo , l'incertezza continua,la mancanza di informazioni, responsabilità, il "pressing psicologico",l'aumento dei carichi lavorativi, lo stress continuo, di riunioni inutili e il procrastinare gli orari di lavoro a tempi indefiniti, (non pagati) hanno fatto il resto, cioè rendere il lavoro più stupido e banale di questo mondo, portare pizze o preservativi usati come "il lavoro" più difficile e stressante.
Solo una mente perversa riesce a rendere complicato e stressante ciò che è banale, ma il fine è sempre quello, licenziare, tagliare costi, dismettere le attività e incassare nel breve periodo soldi, per poi perderli nel lungo periodo.
Forse chi ha  amicizie sindacali o burocrati o altro, sicuramente resta nell'isola dei "protetti", dove tutti aspettano lo stipendio fine mese e continuano a ringraziare la buona stella, stando a testa bassa, senza fiatare, perchè "tengo famiglia". Oggi il vantaggio del ricatto reddittuale è la possibilità dopo 25 anni di servizio di un dipendente di sbatterlo a 160 km di distanza senza curarsi minimamente degli effetti, oppure di altri trasferimenti,(testimone, non per sentito dire) pena, il licenziamento..
E' una lezione morale, per la sopravvivenza occorrono appoggi, l'onestà, il voler lavorare, le altre qualità non contano, almeno nella nuova-vecchia Italia meritocratica.L'Italia dei "professori " s'intende. .
Avere solo un obiettivo, di un lavoro "normale", senza appoggi di padrini, amici etc. orario di lavoro rispettato, no mobbing e basta,è una visione perdente, pertanto se non è stato possibile, non è una sconfitta.Sono e resto uno scarto del sistema (di questo sistema), senza piangersi addosso, ma con lo stigma addosso della visione di quelli che dall'alto del loro posto fisso guardano in basso ai "senza".
Non è più un mio problema, loro devono giustificarsi, per continuare.
Mi spiace per alcuni, non intendo "fare il disoccupato" di professione , tante amenità del genere,tutto questo veleno, ci sarebbero enciclopedie di luoghi comuni da scrivere, ascoltato per anni e mesi, ora mi carica solamente.Dopo tante esperienze e sofferenze personali, posso solo trarre un grande profitto. Come diceva qualcuno, il veleno che non uccide, rafforza, mi carica, tanto. .

Non sono nato in una grotta in Calabria e perchè "mi paghi" (il burocrate dipendente dell'azienda) puo fare di me tutto quello che vuole. Anche se non ci sono più sindacati e diritti,  "Non funziona così", caro signor M.P.
Non è una sconfitta, anzi, un giorno, vi dovrò pure ringraziare per le nuove opportunità che si sono aperte.

Aggiornamento su Meg@zienda
Reclame o reclamo scritto in data 9/Marzo/2013


Sono titolare del conto corrente n. 10######, ho effettuato un bonifico verso vs ufficio di #### il 28/12/12, come da istruzioni, ancora non mi è stato accreditato nel mio conto dopo precedente fax di sollecito, ed un ulteriore oggi in data 9/3/2013.
La cifra era di 200 euro inoltrata dal mio conto fi## (tempo 2 gg lavorativi per l'accredito) CRO Bonifico 454370#### . Se volete che denunci tale situazione ad associazione consumatori, G.D.F o volete che chiuda il conto corrente, non avete che da confermarlo via email al sottoscritto.
Un bonifico in Italia non impiega più di una settimana, diversamente i soldi sono stati "distratti" (rubati).
Inoltre, ho fatto richiesta accredito stipendio, circa un mese fà, oggi ho richiesto conferma al vs ufficio e non mi hanno potuto confermare perchè inoltrato da altra filiale; i computer servono a qualcosa ? Se non fosse ancora attiva, cancello anche questa funzione, prima di estinguere il  conto.
Se non ci sono i mezzi adeguati per gestire un conto online, oppure le procedure non sono via computer,  è sufficente confermare , ho avuto diversi conti online e anche un tempo all'estero, inutile dire, non ho mai trovato tanti disservizi come nel vostro caso.
 Il call center è inutilizzabile perchè ho atteso in media oltre 1 ora, pertanto vi ho rinunciato.
Anche oggi ho presentato un sollecito all'ufficio dove il conto è stato acceso, Via ####i, #####.
Se potete fare qualcosa, vi ringrazio, se non si può fare nulla , procedo in tempi rapidi all'estinzione del conto ed ad un reclamo su social network, associazioni consumatori e via dicendo, oltre che ad una denuncia all'autorità giudiziaria.
Due mesi e 10 giorni per l'accredito di un bonifico, sono tempi da terzo mondo oppure da distrazione di fondi.

-----------------------------------
Chissà quando, come, risponderà meg@zienda ? E' importante ? E' una questione di principio quando vi sono centinaia di migliaia di conti ? Nella massa non ha importanza, qualche errore si può fare, diranno. Intanto della vita dei consumatori, clienti, dipendenti o quant'altro, che cosa importa ?

Segue saluto standard del Blog:

Un caloroso saluto, "con  vibrante soddisfazione", dal profondo del cuore, vaffa a tutta la meg@zienda!



Nessun commento:

Posta un commento

Dopo verifica, pubblicato. After checking will be published.