martedì, settembre 04, 2012

Un film di zombie


Un paio di sere fa ho visto un film "the Invasion" 2007, 


Riassunto/ Plot "the Invasion" (original title)
 While returning to Earth, the space shuttle explodes and the fragments bring an alien virus that recodes the human DNA. In Washington, the psychiatrist Carol Bennell observes the modification of the behavior of one of her clients first, then in her former husband and finally in the population in general. Together with her friend Dr. Ben Driscoll the researcher Dr. Stephen Galeano, they discover that the extraterrestrial epidemic affects human beings while sleeping and that her son Ollie, who had chickenpox when he was a baby, is immune to the disease and may save mankind from the outbreak. Written by Claudio Carvalho, Rio de Janeiro, Brazil

Ciò che questo breve riassunto tralascia di dire sul film è che coloro che erano colpiti dal virus extra-terrestre, "trasformati" , a poco a poco,nel sonno, manifestavano le caratteristiche dello "zombie".
Questo personaggio Zombie, nel cinema, sempre gregario e solo occasionalmente solitario, 
trova la forza, l'esistenza nell'agire in gruppo, la sua personalità inesistente è nel gruppo, 
si potrebbe chiamare Zombi o gruppo di zombi come fosse sinonimo.
Questa parola oramai ha una tale diffusione e successo, dal cinema alla carta stampata, 
che è più che familiare, come se esistessero già tra noi, qualcuno ha dedicato un blog agli zombie . 
In origine veniva da Haiti ed era legata alle conseguenze di riti vodoo, il soggetto diventava letargico, privo di volontà, "morto che cammina", "privo d'anima", adatto a lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero. Le popolazioni dell'isola non avevano paura degli "zombie" (quindi esistevano persone trasformate in tal modo) ma paura di diventare come loro.


Ci sono circa 90 film con gli zombie, sin da uno dei più famosi "dawn of the dead" di Giorgio Romero, "Zombi" del 1978, non parliamo poi del famoso "Thriller " video clip di Michael Jackson, dove anche lui si trasforma in uno zombi.

La differenza tra la realtà di Haiti e i movie, i films è che in quest'ultimi gli zombie cercano di moltiplicarsi, far diventare gli altri sani degli zombie come loro, muovendosi in gruppo, cercando i sani e aggredendoli, cannibalismo. In sostanza uno zombie, persona assente, morto-che-cammina, è "affamato" di vita e cerca di "nutrirsi", replicarsi, aggredendo le persone,coloro che sono ancora individui e sani, 
Nei film e nell'immaginazione questo schema si replica quasi sempre, con tale costanza da farlo apparire una legge naturale, fisica degli zombi. Creando quindi la paura degli zombie, immediata all'apparizione di essi.
Infatti nel film "The Invasion" uno dei protagonisti viene colpito e si trasforma in un quasi-zombi,  perchè riesce a parlare, (gli zombi fanno fatica ad esprimersi, si muovono meccanicamente, perdono la loro individualità e volontà) così dice "Noi siamo un livello superiore, non c'è più l'altro, siamo uno, tutti uguali" prima di tentare di aggredire l'altra protagonista anche lei infettata, quasi-zombie.
Essere individui, agire da individui, sembra la caratteristica principale per non essere definito zombie; quindi la paura manifesta nei film, nell'immaginazione popolare, è perdere l'individualità, la personalità, questo significa zombie. 

E' talmente diffusa nella collettività questa paura e questo orrore, ( i film di zombie sono  genere horror) che recentemente un movimento esterno alla  politica di professione ha definito uno e tutti gli altri partiti, come degli zombie,in questo caso, uno dei protagonisti e responsabili del partito, additato come tale, ha risposto con l'insulto più pesante che potesse lanciare, definendo l'avversario "fascista". 
Insomma c'è un equivalenza tra zombie e fascista?
E'  nell'errore ed orrore per le due figure simboliche, uno la negazione della vita, "morto che cammina" e l'altro appartenente ad un partito, movimento, non-democratico, fuori da ogni garanzia dei diritti, violento e diretto alla sopraffazione delle libertà, cioè alla morte della democrazia, l'equivalente politico agli zombie.
Resta più d'una differenza, seppure gli zombie sono uniti nel loro essere zombie, non manifestano fedeltà assoluta per un capo, come avviene nel caso del fascismo, quindi gli zombie sono una condizione esistenziale precedente alla politica.

Anche le religioni hanno i loro zombie, a cominciare dal culto che li ha creati e definiti tali, per  passare alle figure celebri presenti nell'inferno dantesco con una differenza fondamentale, nel regno dei morti, conservano una loro personalità, mentre ciò che traspare dalle recenti immagini dei film, sono semplicemente carne umana, animata.

Una sequenza mostra come un gruppo numeroso assalta la vettura della protagonista, letteralmente uno sopra l'altro coprono l'automobile che parte, ad una frenata, ad una curva, alcuni di questi corpi cadono nel marciapiede, nella strada asfaltata, senza dare alcuna impressione di omicidio. Infatti non si può tecnicamente uccidere e provare sensi di colpa ad ammazzare gli zombie, perchè "quasi-morti". 
I film mostrano scene truculente di macelleria, abbondanti di mutilazioni, sangue di zombie,ma non c'è rimorso per le loro cadute, fratture, tagli,uccisioni con pallottole, sangue sparso, proprio perchè privi di individualità, personalità. 

In tutte le teorie complottistiche,  la volontà di trasformare le vittime in zombie cioè in servi e schiavi di una parte politica, resta lo scopo fondamentale, ovvero la distruzione dell'individualità per poter agire nel consenso assoluto.
Si spiega così la paura verso gli zombie e verso il fascismo. In questo caso il responsabile di partito ha visto nell'offesa ricevuta (uno zombie) tradotto da lui stesso come "morto-che cammina" , la giusta equivalenza politica, non poteva non inorridire ed usare una parola equivalente.
Il problema era che non esisteva un equivalente di zombie, a parte "morto che cammina",
forse "automa", così è ricorso nella sua memoria l'unico epiteto di condanna politica esclusiva che nella società Italiana ancora esiste: fascista.
Non poteva definirlo "peccatore in stato mortale" oppure "scomunicato" perchè ciò è giudizio, linguaggio, riservato alla chiesa cattolica ; non poteva definirlo "contro rivoluzionario al servizio del capitalismo" perchè ciò faceva parte del  vecchio vocabolario comunista che ora non c'è più. 
Forse poteva rispondergli con "demagogo", "qualunquista", "ignorante", "anarchico" "senza esperienza" ?
( chi ha più fantasia di me, può allungare la lista a piacimento).
Fra tutte le parole che poteva usare, la parola taboo, di assoluta ed estrema condanna, 
era fascista.
Le somiglianze che avevano fascista e zombie, era il loro modo di agire come "squadra"
o "gruppo" , una vicinanza con la morte, la negazione dell'individualità, ma nella storia 
i "fascisti" non credo si siano mai sentiti zombie.

L'orrore di essere incluso "come tutti gli altri", sia a livello morale, politico, la negazione di qualsiasi differenza, ha spinto più volte questo personaggio politico a replicare contro "il qualunquismo", contro la "morte della politica", ovvero la sua ragione d'essere e non essere considerato uno "zombie". E' logico, nessuno vuole morire o diventare come un zombie, pertanto legittimo  il diritto e la necessità di difendersi; non si può sapere , a parte i sondaggi, se la sua difesa abbia sortito effetto.
Certo avrebbe dimostrato più vitalità mostrando ciò che ha saputo fare, le sue concrete proposte per risolvere i problemi correnti invece di reagire con l'equivalente di un insulto agli insulti.

Resta il fatto che ora gli zombie dopo aver scalato e consolidato la loro presenza nei film , ora che le crisi economiche e sociali esplodono, fanno apparizione nella politica, prima il titolo viene dato al gruppo politico, ma la sensazione è che nella realtà, trascini una gran parte del popolo, ad essere degli zombie, perchè non arrivano alla fine del mese.
Vagare in gruppo, con i vestiti strappati, gli occhi cerchiati di nero, fissi nel vuoto, un desiderio insaziabile di cibo e benessere, senza i famosi "strumenti di produzione" , accomunati dalla povertà, indigenza, non morti, ma neanche vivi, ecco sembra il ritratto futuro-imminente di un popolo al collasso economico più che una casta politica.
Loro invece appaiono appartenenti ad un club privilegiato, tutt'altro che zombie, forse si mascherano tali in TV, per non suscitare invidia e rancori, non ostentano più i benefici legati allo status, ma il club è ristretto per definizione, mentre l'appartenenza agli zombie è aperta, in forte crescita, non è selettiva, tutt'altro che esclusiva.


La condizione di zombie, sembra definitiva, se non interviene qualche agente esterno;
nel film si parla di un "antidoto" al virus che causa la "zombitudine", infatti la salvezza
appare solo per i protagonisti, come al solito.

Nel conflitto invece tra politici (definiti zombie) e resto, popolo (mai definito tale),
l'antidoto sembra la scomparsa dell'intera classe dirigente, che per somiglianza
di linguaggio, comportamento appare secondo l'accusa come degli zombie, dei morti che camminano,senza più alcun consenso. 
Questo secondo il movimento che ha definito zombie quel gruppo di persone.

Dall'altra parte, l'antidoto per quelli definiti "fascisti" è l'esclusione da qualsiasi partecipazione democratica, l'oblio, la negazione della loro esistenza.
 Il termine è talmente forte di condanna che sembra una bolla papale di scomunica perpetua dall'arena politica, una forte condanna morale e ideologica.

In definitiva, i nemici vedono sempre nella scomparsa dell'altro l'antidoto,
mentre non si trova la soluzione pratica allo stato zombie,  la medicina,
si ricorre a quella più semplice, efficace, economica nella morte-eliminazione.
Non potendo/volendo  guarire l'ammalato, lo si uccide; per questo il mito
dello zombie persiste e invade le immaginazioni. 











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