venerdì, aprile 06, 2012

Entffetter, with smart and foreign language ?


(Post iniziato 2 Aprile 2012 completato 6 aprile 2012 dovuto a diverse interruzioni)
Entfetter – io.digitalsocialnet.org #casexample1 .
“Immagine!” dice George Cloney in an italian spot-TV about an Italian phone company, quasi tutti i giorni.
Si George! Immagine! Che sei partito con un gruppetto di operai a fare montaggi di parti di armadio, cavi, bulloni, sensori; proprio quest’ultimi devi incollarli alle “porte”.
Chi scrive NON AVEVA MAI FATTO UN LAVORO DEL GENERE! (abbiate comprensione).

La colla è cremosa e si spande come panna, attenzione, non è “edibile” (parola che odio, significa volgarmente mangiabile) .
All’ispezione ,i sensori sembrano globi bianchi informi sulle cornici nere delle porte, uno spettacolo orrendo esteticamente. Pulire si, ma come ?
Immediatamente mi vengono in mente migliaia di spot-TV di prodotti di pulizie, osservo, le sfoglio e dico : “No! Questo no !” e la sequenza continua, non trovo la parola e l’oggetto di conseguenza.

Nominare la parola della cosa è quasi come crearla…No ? Ricordate la Genesi dove in un capitolo, gli animali passano di fronte all’uomo, sono già esistenti, ma lui (Adamo, piuttosto famoso essendo il primo uomo creato) li nomina, procedendo ad una “seconda creazione”. Infatti una cosa senza nome o parola, che cos’ è ? Come ne potreste parlare ? Ecco io volevo un qualcosa che pulisse colla senza togliere vernice, quella cosa che fa “Du-Du” e ti fa cantar per i probelmi di puliza risolti! C’è anche la pubblicità:

La Terribile Signora Luisa!
" Gled magic water : La Signora Luisa arriva presto, finisce presto, e non pulisce mai il water!"
La segaligna signora che ricordo con la faccia arcigna e il cappottino marrone, la borsetta stretta al petto e uno sguardo malevolo e assai sprezzante.
Questa quà è l'archetipo della donna sprezzante che manco ci pensa ad abbassare la schiena a pulire il water con olio di gomito. Le donne da lì in avanti si sono attrezzate di gledd, e il water si pulisce da solo, per carità! Bèh... la gledd ha visto giusto, che si aspettava solo quello, con o senza la terribile signora luisa ...
E la nonnina terrificante della candeggina????!!!!!
Ti insegnava ad usare la candeggina per fare ogni cosa, e ti instillava il complesso di essere una donnaccia trascurata se non scarnificavi la famiglia nella candeggina.
Ora caro George, icona multimiliardaria Holiwoodiana, votato alle cause Giuste, dimmi chi pulisce i più nel Reame ? Soprattutto dimmi la parola del prodotto, in Italiano, ti prego !
Ma George come da Spot, dopo aver visto lo schermo del portatile, dopo la voce sottofondo, si gira e con lo sguardo tenebroso che fa impazzire le donne, l’oracolo del 2012 diceva “Immagine! “.
Abbastanza irritato come uomo, mi ricordavo solo della canzone di John Lennon “immagine” con quell’attacco di piano che ogni volta scioglieva le mie ansie e faceva davvero vedere un mondo migliore, magari senza Nuke (slang americano per bomba atomica e relativi) .
Ora caro George e caro John , abbiamo un problema, le pulizie !
Finalmente dalle cantine oscure della mia memoria rimbombava la soluzione che nessun spot TV mi faceva ricordare , a me, definito da alcuni twitter penpal , “tossico-dipendente digitale”.,LO SGRASSATORE! Fine della storia, “This is the end, my friend” The doors.
Piccolo problema, sei in un paese di lingua tedesca, il negozio di prodotti dista cento metri a piedi, ma ciò che è lontano, molto lontano, è farsi capire ad un commesso tedesco in tedesco (ma chissà se in Inglese sa l’equivalente di “sgrassatore” ?).
Ora ci sono tante scelte:
1) Cerchi in un superstore, un mini pocket dictionary Tedesco-Italiano e cerchi sgrassatore, hai 10% di probabilità che vi sia la parola, perdita di tempo per cercare dizionario, parola, intorno 1 ora. Ma non hai tempo.
2) Sei “bravo” in Inglese, ma mannaggia la parola sgrassatore non c’è nel mio pocket-instant-dictionary, c’è “deep-cleaning” , bah come si dice ?”Heavy-duty cleaner ?” What’s up mate? Did you loose the brain on the way ?” Yes. (Suggerimento è un nome composto : de-greaser) . Ok sei quasi native english speaker, vai dalla guardia e gli dici in oxford accent “Per favore, mi da il de-graser” or “Would you mind giving me the degreaser, sir ?” , la guardia stordita cerca di capire se lo stai prendendo per i fondelli, giocando con lui, oppure sei serio. Passano minuti, poi decide, telefona al superiore, sempre con la mano vicino alla cintola, al manganello, non si sa mai che "degreaser" impazzisca e attacchi.
3) Vai dalla guardia, il custode tedesco con divisa, anfibi,e ti esprimi come una scimmia, alla maniera del mitico rag. Fantozzi :” Eine Sgrassatorem ! “
Pensi che mescolando desinenze latine e parole italiane ti facciano meno stupido o più intelligente di quello che sei. Intanto mentre pronunci le parole di fronte alla guardia tedesca che controlla ingressi e pannelli , monitors, sala stile space center Kennedy , ti agiti, mimi con la mano destra e il pugno chiuso, il gesto di strofinamento, con la sinistra invece a palmo aperto disegni dei cerchi. E poi come tutti gli italiani, siccome vedi la faccia perplessa e in deep, very deep thinking , del guardiano tedesco o pastore tedesco , allora per farti capire di più, gridi ad alta voce “Cazzo lo sgrassatore ! “ e la guardia tedesca capisce SOLO la parola volgare “cazzo” , offensiva, oramai internazionale (si , gli italiani sono noti esportatori internazionali di parole volgari nel mondo o F-Words ), ma non capisce sgrassatore. Così oramai stanco della scimmia italiana che balla di fronte a sé, vorrebbe dire “shut the F-. mouth you italian monkey!” alza la cornetta, chiama l’equivalente del 118 Tedesco e una bella ambulanza all’operaio emigrato temporaneamente in Austria …è la conclusione logica del film mentale.
4) Siete una persona giudiziosa, ostinata date le circostanze e non usate gli stessi metodi descritti sopra, ma come sinceramente fate a chiedere ad un commesso tedesco-austriaco , lo sgrassatore ? Dizionari ? Web Internet ? Si ecco la risposta giusta, il traduttore di Google. Piccolo particolare, potreste non avere campo, non avere rete, allora che fate ?
Riassumendo, vi racconto in breve cosa ho fatto, vedete se coincide con ciò che pensate o immaginate che fosse una delle possibili soluzioni, “problem solving”.
Ero in pausa pranzo, sono uscito col team dalla struttura iperteconologica fondata nel 1996, (non la nomino finché ne sono autorizzato) e siamo andati a mangiare da “Pizzeria Da Contessa” si chiama così! (In Vienna, vedi my check-ins via foursquare).
All’ingresso ci sono un cameriere uomo e donna,entrambi giovani ma esperti del lavoro, “lo staff” che si guardano il portatile , non c’è filo connessione, significa che sono in Wi-Fi, siamo i primi clienti di mezzogiorno. Ci sediamo, ma prima che io lo faccia, chiedo in inglese se è possibile usare la wifi connection della ‘Pizzeria Da Contessa’. Il cameriere esita, prende un pezzo di carta e inizia a scrivere “ef436hyuip10 etc…” una sequenza in codice HEX che chissà a cosa equivale in tedesco, ma è la CHIAVE per Internet, mentre internet fisicamente si trova a meno di 2 km coi suoi cavi e suoi migliaia di server, proprio dove operai come loro, avvitano bulloni, si sporcano le mani di colla, insomma la fabbrica del presente e del futuro.
Dopo un paio di minuti, il mio SMART (non chiamatelo Phone perché è offensivo, le telefonate proprio non ci tiene,ma la qualità della voce è eccezionale,la voce è per i suoi antenati, lui è evoluto, un perfetto Android 2.3 , con una 60 di app attive e oltre 400 in back-up su scheda SD pronte a “resuscitare” ad un comando dalla App “Backup & Restore”. Così in homescreen tocco traduttore, scelgo le lingue, “italiano” sulla sinistra e sulla destra “tedesco”, basta. Tocco microfono: lo smart mi ascolta ! (Si almeno lui mi ascolta ! Che soddisfazione, sono importante per il mio assistente fedele con sistema Android!). Dico “sgrassatore”, lui scrive nel campo “sgrassatore” ! E’ intelligente, ma ha bisogno della rete per riconoscere le mie parole. Tutti hanno bisogno di qualcuno.
Passano due secondi, nell’altro campo appare : ENTFFETTER.
La soluzione, Chiedo a Smart, per cortesia, me la pronunci ? E questa volta è istantaneo, “ enffetta’r” (scusate è un tentativo di trascrizione linguistica) , gli chiedo di ripeterla 1, 2, 3, 4, volte e lui , a me Fantozzi del 2012, ignorante di tedesco, con una memoria un po’ colabrodo, ripete senza giudicarmi. E’ così paziente android 2.3 con me,piccolo, fedele, semplice, utile (ci faccio di tutto) che si contrappone bene al più famoso HAL9001 con la sua voce suadente e i suoi tradimenti, la sua mostruosa potenza, perché sta come Davide contro Golia, poi sapete come è finita la storia.
Nel mio caso, Smart è tascabile, è ovunque con me, tranne dentro l’acqua (Ma ci stiamo attrezzando…non vi preoccupate la tecnologia ci arriverà!) e soprattutto funziona, funziona come nessun altra cosa tecnologica che abbia mai avuto in mano.
In conclusione, vado nel negozio, il megastore di DIY, (http://en.wikipedia.org/wiki/Do_it_yourself) un fenomeno abbastanza recente in Italia, importato dall’estero, parlo delle catene distributive o megastore o chainstore o franchising come ciascuna tipologia del negozio in place può essere. Mentre il DIY data agli albori dell’umanità, quindi gli Italiani sono “maestri”, equivalenti “arrangiati!”, “l’arte di arrangiarsi” in tutti i sensi, anche dal punto di vista sessuale(sic! Ma non erano grandi amatori ?).
Incontro un commesso enorme,giovane, è alto quasi 2 metri, ma non mi spavento da piccolo italiano, lo vedo pieno di energia e felice del lavoro che fa….(Ma in Italia esiste gente felice del lavoro che fa, come ad esempio questo commesso ? ).
Gli parlo in inglese, mi risponde benissimo, quasi da anglofono, (quanti commessi italiani parlano bene l’inglese ? Sono motivati dall’azienda ? ) e poi con in mano smart, tento la mia pronuncia di Entffetter, lui mi guarda perplesso, allora smart, gli fa vedere la parola, e lui sorride. Il gap linguistico è sciolto grazie ad uno smart, ad un qualcuno che usa la tecnologia per il bene comune, non è uno scienziato, solo un professional user, ma sempre un user. Questo è solo un “case example” .
Mi mostra lo scaffale col prodotto, il problema è risolto. Questo è problem solving reale, non è una teoria, non è manipolazione, sono fatti, cioè un case example. La procedura può essere applicata per risolvere credo una miriade di problemi comuni e migliorare la vita delle persone, delle aziende, delle organizzazioni.
Io vivo di case example, credo che Io.digitalsocialnet.org avanza solo per case example e condivide solo case example, perché è un linguaggio universale, comprensibile a tutti, “se lo faccio io in questa modalità ed è ripetibile, lo possono fare tutti!”. Tutti possono a loro volta insegnarmi altri “case example” e la nostra conoscenza, UNITA, può fare cose meravigliose per migliorare la qualità della vita, questo non succede normalmente perchè esiste il principio (opposto) di COMPETIZIONE.
Non c’è contrapposizione tra tecnologia, uomo, c’è solo la nostra visione e approccio che possono determinare questa frattura, incomprensione, che poi è riportata a livello nell’Io personale. Io ho vissuto come tutti le difficoltà all’approccio della tecnologia, adesso poi tutti i giorni, mi misuro con cose di cui non so nulla, cerco di applicare il case example, affronto lo sconosciuto e vado avanti. Chiedo aiuto ad altri, studio, mi documento, vado avanti.
La tecnologia è fatta da altri uomini come noi, non da marziani (tecnologia terrestre, sottolineo) quindi ci sono punti in comune per la leva della comprensione, della conquista e dell’uso, ci sono sempre. Mi fermo qui, scusate forse le banalità. Prossimo post, dedicato ad una splendida persona incontrata ieri, Carolina dal Messico.

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