martedì, marzo 13, 2012

Perchè/Why Ricochet6It ? Perchè io.DigitalSocialNet?

Perchè ho scelto un nome così fuori dal comune o "assurdo" per un italiano ?
Voglia di anonimità ? E' stato casuale ? Un colpo di sole ?
Ovviamente scrivo solo per chiarire ciò che può sembrare confuso o non evidente
al primo sguardo.
Intanto Ricoche o Ricochet è un nome che ho utilizzato all'inizio della mia era informatica,
quando in un internet caffè a Londra, vicino ad Angel, finito il lavoro di commesso,
andai a scoprire il web e feci il primo account Hotmail che se non ricordo male era semplicemente Ricoche, ovvero una fusione-anagramma del mio nome-cognome.(1994)
Persi account e password dopo un paio d'anni. Però il nome restò nella mia mente
e l'ho utilizzato come user in altre attività. Ora scopro che è anche una specie di SN
e altre attività, altri user simili, con cui non ho nulla a che fare.

Se cercate Ricochet su wikipedia vi dirà che sono le scheggie di arma da fuoco
di rimbalzo su una superficie, particolarmente dura. Non sono amante delle armi,
ma l'analogia mi piaceva, "rebound" ,o "bounce back" ,una sorta di schegge di rimbalzo.
E nel corso della mia vita diverse volte ho "bounced back" da fatti, difficoltà, accadimenti
non voluti, non cercati, avvenimenti. Concetto che in Inghilterra ho visto su amici, persone
e me stesso.
6 è sia la mia decade di nascita, sia "sei = 3 persona verbo essere" gioco comune americano
di mettere numeri al posto delle lettere.
It = italiano, piaccia o non piaccia, il paese dove sono nato,
non l'ho scelto come tutti non scegliamo dove nascere.
Ed ecco il "mistero arcano" ( se lo era! ) del nome simbolico, svelato !

Vedo una stretta connessione nel marketing o meglio nel brand, dell'uso della simbologia;
i nomi delle persone o soprannomi  che abbiano un significato è fin dai tempi della Bibbia,
pertanto dimenticata e a volte disprezzata nell'era tecno. Ma i simboli, come sappiamo,
veicolano il messaggio istantaneo di identità, qualità, senso.(semiotica ?)
I pubblicitari li manipolano, li usano per primi negli spot TV per ricordare la connessione dell'oggetto nuovo a caratteristiche, miti sempre attuali : "affidabilità, certezza del brand o marchio" (esempi spot nuova Golf, Mercedes etc) .
Da un punto di vista social-media-marketing,  il più grande e antico network, è la chiesa,
sia che ci crediate ( cioè siete un follower) oppure no. Fà parte della categoria degli
"attivisti" ovvero organizzazioni senza scopo di lucro, fondata oltre 2000 anni fà,
inizialmente fondata sulla cultura orale, poi scritta , oggi usa tutti i mezzi: giornali, editoria,
TV, radio, internet. E' un multi-social-global-network.
Quando mi iscrissi la prima volta a Twitter (un paio d'anni fà) confesso che non capìì
a cosa servisse, avevo fatto una breve ricerca su internet, mi colpì la categoria
"follower" / "following". Mi chiesi , è una setta religiosa ?
Così lasciai perdere.Ovvio, un mio errore, però quest'errore è quello che ascolto in tante,
troppe conversazioni con amici, conoscenti, businessmen.
Privarsi di mezzi, possibilità comunicative, con la scusa del poco tempo, pigrizia mentale,
"a che serve", è la ragione diffusa perchè tante persone si sono iscritte a Twitter,
poi restano inattive. L'iscrizione ad un social network non è un investimento se non
lo si usa, ovvio.

Ieri 12.3.12 ho fondato il project io.DigitalSocialNet
(@Io_ds su Twitter, nostro canale  #iods)
insieme a Federico T.( esperto sw/hd, nonché proprietario e gestore di una pluriennale
 attività informatica e commerciale).
Questo project è rivolto sia alla ricerca di collaboratori esterni che condividono la nostra
visione dello sviluppo dei socialnetwork, di una certa etica business,
sia agli utenti cioè persone, aziende, attivisti, ovvero consumatori del web e socialnetwork
che desiderano iniziare (initial approach)  una identità digitale integrata nei social networks.
L'attività è di educazione, marketing e sviluppo delle loro attività.

Come tutti i projects o progetti, non nasce casualmente o da idee estemporanee,
ma da lunghe "incubazioni" e incroci di tante attività precedenti.
Non posso fare qui, ora, la storia dal 1987 ad ora mia e di Federico, conosciuto due
anni dopo circa. Ma la realtà dei fatti, il nostro approccio all'informatica, scrittura codice,
pacchetti software,  riparazioni hardware, installazioni, assistenza clienti,
customer service, marketing, esperienza di lavoro all'estero, import-export etc.
solo per elencare alcuni campi di attività ed esperienze,
ci ha portati a valutare come essenziale i social network per i clientii.
E'  risultato chiaro che una iniziativa locale e limitata a due soggetti,
non era sufficente, perchè proprio i social network insegnano "sharings" and "connections" .
L'attività ha una parte dimostrativa ed educatica, gratuita, poi la parte analisi e implementazione delle soluzioni, dato da ore e ricerche, a pagamento.
Seguono opzioni di addestramento,assistenza, aggiornamenti o updates.
Il project io.DigitalSocialNet  è uno dei tanti progetti per abbattere il digitaldivide
culturale e fisico, presenti in Italia e a livello mondiale.
La componente gratuita e commerciale esiste in qualsiasi organizzazione,
anche le chiese vivono di offerte dei followers e contributi in Italia dello stato,
ma non siamo solamente un attività commerciale.
Aiutando gli altri, aiuti te stesso a crescere, le comunità virtuali insegnano questo.
Per analogia, amo Android perchè è un sistema aperto e quindi credo che "la gratuità"
del sistema e di molte applicazioni, lo farà diventare il n. 1 nel sistema mobile.
Posso sbagliarmi e non affermo certo un dogma, ma solo una previsione basata sulla mia esperienza marketing.
L'appeal della rete ha sorpassato in investimenti e fruizione i famosi e vecchi pacchetti applicativi che tante software house commercializzavano negli
anni '80 e '90, pertanto quasi tutto può essere trovato in rete e gestito,
senza onerosi acquisti,ovviamente parlo dell'utente  normale, medio, non dell'azienda.

Buon lavoro e buona giornata.






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