venerdì, aprile 05, 2013

Dedica

Questo video lo dedico a tutti coloro che stanno passando un momento un po' deprimente, oppure sono despressi, per i loro motivi personali,  ciascuno e per ciascuno ragionevole ed essenziale. Provano quel desiderio quasi inestinguibile di arrivare alla fine e si chiedono se non sia la loro mente...il contrasto acceso tra la realtà e la percezione della mente.
Come tutte le grandi canzoni, è un remake, infatti ascoltai l'originale quindici anni fà, in Belgio in casa di un italo-belga, francofono. Bottiglie di birra e "fumo" oltre alla sua ragazza erano la sua principale occupazione e compagnia. La domanda era lecita: "where is my mind?" . Oggi pensavo, (ogni tanto lo faccio), la parola "drug" in inglese-americano è la stessa usata per medicine, ma indica la stessa cosa, sostanza non-naturale, artefatta per modificare qualcosa nell'uomo. Drug è cocaina ma anche aspirina, in Italiano,  invece tutto ció che è dietro il banco della farmacia è medicina (esiste anche in inglese il termine). Poi dato il periodo di crisi, abbondano psicofarmaci, che altro sono, se non vere droghe? Cosa fanno?Cambiano intenzionalmente le percezioni, il comportamento e carattere delle persone, anche l'eroina lo fa. Il drogato è cattivo, il depresso che usa psicofarmaci è accettato,un elemento che riceve aiuto. Aiuto per che cosa? Sopportare ció che non riesce naturalmente. Visto l'orizzonte quotidiano odierno, il consumo è generalizzato, in aumento. Ad un certo punto, forse la gente accetterà la lobotomizzazione per mantenere un lavoro, mancanza di emozioni, personalità, volontà, estraneità da se stessi, per mantenere il ritmo produttivo. La chiameranno,  per paradosso, scelta di vita.
Un corpo, un automa, sarà molto efficace per produrre. Io o quel che resta, nó, non l'accetteró, sembra scontato dirlo o scriverlo, peró in molti, la tendenza, in quella direzione, evitare i problemi. Un automa,  un grande vantaggio, non ha problemi, accetta straordinari e riceve solo input.
 Grazie, preferisco soffrire ed illudermi che da schiavo un giorno ritorneró libero, piuttosto che avere la mente bianca e vuota come un sepolcro.
 Alla fine la mente, la nostra mente che non vediamo e tocchiamo, è come il nostro corpo, cosparso di lividi e ferite.














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