Oggi dopo un risveglio anticipato, verso le 4,30 di mattina-notte, soffocato dal calore del piumino,
poi risvegliato a 40-80-100 km all'ora dalla corrente d'aria a temperatura esterna di 5 gradi, quasi congelato nella mente e negli umori, poi risalivo a 20 gradi e precipitavo nell'inferno del nonsenso.
Potevo con la ragione dare tutte le giustificazioni, ma la rabbia e il senso di sconfitta totale mi
riprendeva come un onda e travolgeva portanto con se il resto del mio corpo.
Ero là dove non vorrei mai essere stato, il cielo e il sole splendeva e l'erba verde circondava, al di là della portafinestra, ma da dentro non c'era nulla di tutto questo.
L'angoscia per il tempo e i tempi, tutto si scaricava su di me, non c'era uscita, tornavo a piangere, poi a pregare, poi a calciare il capannone, poi a testate, fino a che dovevo far pausa e uscire a fumare.
Tentare di calmarmi, più in là altri lavoratori parlavano tra loro, ma non ascoltavo, non vedevo nulla, non c'era il sole, non c'era l'aria, solo il nulla, solo la beffa. Mi raggiungeva il direktora e fumava anche lui nel cortiletto, cercava di rassicurare, ma la data non c'era, la data di uscita.
Dalla disperazione e con lucidità gli dicevo che ero pronto a rinunciare allo stipendio , ai contributi,
a qualsiasi benefit, poi Lui affermava che dovevo accettarli. Anche questa, è umiliazione.
Non potersi licenziare, anche questa è umiliazione.
Allora, proponevo una cifra, pagare il mio datore di lavoro, fino a 20.000 euro, per cancellare ogni cosa, rinunciare a qualsiasi cosa, presenti e future cause di lavoro, tutto, contributi, stipendi, "avete vinto e vi do qualsiasi cosa, ma non voglio mai più avere il mio nome registrato in un databasen della vostra azienda, come fossi mai nato, vi do tutto, ma lasciatemi in PACE".
Ero arrivato, come tante e tante altre volte, al "fine corsa", quando vuoi solo morire e tutto ti è insopportabile, tutto. Dicono che tutto si misura col denaro, allora in cambio della restituzione della mia dignita, della mia vita, cosa saranno mai 20 mila euro ? Non vi bastano ? Cosa volete ?
In cambio, cancellatemi. Non verrò mai a bussare alla vostra porta, non vi chiedo niente, vi do tutto,
lasciatemi in pace.
Ammetto tutti i miei errori e le mie colpe, ma lasciatemi vivere fuori e senza di voi, perchè non sapete e non immaginate cosa provo io a dovere fare una doppia vita, senza dignità, senza alcuna coerenza, solo con questa angoscia continua e incapacità, questa condanna.
E' come se un prete predicasse contro la pedofilia e poi la praticasse, è come se il riscossore e controllore delle tasse le evadesse, è come se il poliziotto vendesse droga nelle scuole e arrestasse gli altri spacciatori, è come se lavorassi per voi....
Tutto questo è assurdo, umiliante e degradante, quando non puoi nemmeno protestare contro l'azienda rinunciando allo stipendio, come se ti ammutolissero e pretendessero di comprarti, come una vecchia prostituta.
E poi la derisione, "non sai organizzarti nel lavoro..." certo, è sempre lo stesso motivo, quindi facciamola finita in un modo o nell'altro, vi prego, perchè questa è l'unica uscita possibile, nel vostro futuro di me, c'è solo la mia fine.Tutti i giorni mi umiliate e degradate a cenere, a nulla, senza dignità, senza il mio tempo, solo caricandomi di angoscie. Ne ho abbastanza, il limite.
Esco con il lungo guinzaglio, vago, sempre più robot, ma la mia mente non risponde mentre eseguo, come fossi stordito da una droga, rabbia e continua amarezza.
Molti, assurdo, pagherebbero per stare al mio posto, non importa come,dove, quanto tempo.
Con la mente, capisco che è un assurdo pagare il datore di lavoro, come se l'acqua risalisse dalla foce alla sorgente in montagna, ma non c'è storia nell'esasperazione di un unica lunga giornata.
Per uno scopo, qualsiasi mezzo.
Poi le ore passano, non si completa, tutto è stravolto e incerto, come il mio tempo, non è un lavoro, è una finzione. Anche ad essere precisi, non c'è sequenza, il caos, tutti i giorni.
Puoi fare gli sforzi che vuoi, è tutto inutile, frustrante. Alla fine rientro, alla fine sorpasso l'orario, alla fine è caos, poi quando sto per uscire e proporre altri soldi, altre promesse per uscirne oppure lasciare
i documenti e dare addio per sempre, mi confermano non solo due giorni, ma cinque giorni di ferie, con 2 finesettimane 2 giorni di feste nazionali, insomma un totale di 11 giorni...Non riesco a crederci.
Sono commosso, la mente si scioglie e il respiro torna, una sensazione di pace immensa.
Un cambiamento di stato, quale migliore medicina per la mente e il corpo ?
La partita è solo rinviata.
poi risvegliato a 40-80-100 km all'ora dalla corrente d'aria a temperatura esterna di 5 gradi, quasi congelato nella mente e negli umori, poi risalivo a 20 gradi e precipitavo nell'inferno del nonsenso.
Potevo con la ragione dare tutte le giustificazioni, ma la rabbia e il senso di sconfitta totale mi
riprendeva come un onda e travolgeva portanto con se il resto del mio corpo.
Ero là dove non vorrei mai essere stato, il cielo e il sole splendeva e l'erba verde circondava, al di là della portafinestra, ma da dentro non c'era nulla di tutto questo.
L'angoscia per il tempo e i tempi, tutto si scaricava su di me, non c'era uscita, tornavo a piangere, poi a pregare, poi a calciare il capannone, poi a testate, fino a che dovevo far pausa e uscire a fumare.
Tentare di calmarmi, più in là altri lavoratori parlavano tra loro, ma non ascoltavo, non vedevo nulla, non c'era il sole, non c'era l'aria, solo il nulla, solo la beffa. Mi raggiungeva il direktora e fumava anche lui nel cortiletto, cercava di rassicurare, ma la data non c'era, la data di uscita.
Dalla disperazione e con lucidità gli dicevo che ero pronto a rinunciare allo stipendio , ai contributi,
a qualsiasi benefit, poi Lui affermava che dovevo accettarli. Anche questa, è umiliazione.
Non potersi licenziare, anche questa è umiliazione.
Allora, proponevo una cifra, pagare il mio datore di lavoro, fino a 20.000 euro, per cancellare ogni cosa, rinunciare a qualsiasi cosa, presenti e future cause di lavoro, tutto, contributi, stipendi, "avete vinto e vi do qualsiasi cosa, ma non voglio mai più avere il mio nome registrato in un databasen della vostra azienda, come fossi mai nato, vi do tutto, ma lasciatemi in PACE".
Ero arrivato, come tante e tante altre volte, al "fine corsa", quando vuoi solo morire e tutto ti è insopportabile, tutto. Dicono che tutto si misura col denaro, allora in cambio della restituzione della mia dignita, della mia vita, cosa saranno mai 20 mila euro ? Non vi bastano ? Cosa volete ?
In cambio, cancellatemi. Non verrò mai a bussare alla vostra porta, non vi chiedo niente, vi do tutto,
lasciatemi in pace.
Ammetto tutti i miei errori e le mie colpe, ma lasciatemi vivere fuori e senza di voi, perchè non sapete e non immaginate cosa provo io a dovere fare una doppia vita, senza dignità, senza alcuna coerenza, solo con questa angoscia continua e incapacità, questa condanna.
E' come se un prete predicasse contro la pedofilia e poi la praticasse, è come se il riscossore e controllore delle tasse le evadesse, è come se il poliziotto vendesse droga nelle scuole e arrestasse gli altri spacciatori, è come se lavorassi per voi....
Tutto questo è assurdo, umiliante e degradante, quando non puoi nemmeno protestare contro l'azienda rinunciando allo stipendio, come se ti ammutolissero e pretendessero di comprarti, come una vecchia prostituta.
E poi la derisione, "non sai organizzarti nel lavoro..." certo, è sempre lo stesso motivo, quindi facciamola finita in un modo o nell'altro, vi prego, perchè questa è l'unica uscita possibile, nel vostro futuro di me, c'è solo la mia fine.Tutti i giorni mi umiliate e degradate a cenere, a nulla, senza dignità, senza il mio tempo, solo caricandomi di angoscie. Ne ho abbastanza, il limite.
Esco con il lungo guinzaglio, vago, sempre più robot, ma la mia mente non risponde mentre eseguo, come fossi stordito da una droga, rabbia e continua amarezza.
Molti, assurdo, pagherebbero per stare al mio posto, non importa come,dove, quanto tempo.
Con la mente, capisco che è un assurdo pagare il datore di lavoro, come se l'acqua risalisse dalla foce alla sorgente in montagna, ma non c'è storia nell'esasperazione di un unica lunga giornata.
Per uno scopo, qualsiasi mezzo.
Poi le ore passano, non si completa, tutto è stravolto e incerto, come il mio tempo, non è un lavoro, è una finzione. Anche ad essere precisi, non c'è sequenza, il caos, tutti i giorni.
Puoi fare gli sforzi che vuoi, è tutto inutile, frustrante. Alla fine rientro, alla fine sorpasso l'orario, alla fine è caos, poi quando sto per uscire e proporre altri soldi, altre promesse per uscirne oppure lasciare
i documenti e dare addio per sempre, mi confermano non solo due giorni, ma cinque giorni di ferie, con 2 finesettimane 2 giorni di feste nazionali, insomma un totale di 11 giorni...Non riesco a crederci.
Sono commosso, la mente si scioglie e il respiro torna, una sensazione di pace immensa.
Un cambiamento di stato, quale migliore medicina per la mente e il corpo ?
La partita è solo rinviata.
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