15/3/13
Oggi un altro passo, diventando sempre più mobile, acquisendo la mobilità desiderata. Molto spesso la società impone la mobilità come una situazione d'instabilita e svantaggio, una terribile sensazione d'insicurezza. Poi ad un certo punto è l'individuo a scegliere la mobilità ed ha aspetti positivi, se per scelta personale; poter avere l'ufficio ovunque e scrivere (come al momento sto facendo), ricevere, inviare documenti oppure il domicilio e sfuggire ad un indirizzo fisico perenne. Ogni giorno costruisco un pezzo del mondo che vorrei opposto al LORO, forse un giorno i due mondi non potranno piu coesistere, le due identità, i due doveri, le routine e la creatività, uno dei due mondi soccomberà per la loro natura opposta.Al momento mi è concesso solo sfuggire temporaneamente, purtroppo LORO sono ovunque, oggi di ritorno dall'altro mondo, da un finestrino d'autobus ho visto immobile e pietrificato quell'edificio, in automatico, una senzazione sgradevole di pre-panico alla vista del quartiere generale di meg@zienda. Subito occhiali scuri poi sciarpa fino al naso, bavero alzato, testa bassa, mp3 acceso per isolarmi, come un fuggiasco.L'attacco di panico l'ho sfiorato solo con la vicinanza all'ossessione di quel marchio o logo di fabbrica, poi concentrandomi sulla musica, le ruote sono avanzate, la vista è scomparsa e il respiro tornato. Passo dopo passo verso l'uscita, resistere, mantenere la calma e lavorare tanto per se stessi, per l'alternativa, ogni giorno.Studiare una nuova lingua, fare corsi, pianificare, contatti esterni, progettare, viaggiare, tutto concorre per quella liberazione, ogni giorno, un passo.
Oggi un altro passo, diventando sempre più mobile, acquisendo la mobilità desiderata. Molto spesso la società impone la mobilità come una situazione d'instabilita e svantaggio, una terribile sensazione d'insicurezza. Poi ad un certo punto è l'individuo a scegliere la mobilità ed ha aspetti positivi, se per scelta personale; poter avere l'ufficio ovunque e scrivere (come al momento sto facendo), ricevere, inviare documenti oppure il domicilio e sfuggire ad un indirizzo fisico perenne. Ogni giorno costruisco un pezzo del mondo che vorrei opposto al LORO, forse un giorno i due mondi non potranno piu coesistere, le due identità, i due doveri, le routine e la creatività, uno dei due mondi soccomberà per la loro natura opposta.Al momento mi è concesso solo sfuggire temporaneamente, purtroppo LORO sono ovunque, oggi di ritorno dall'altro mondo, da un finestrino d'autobus ho visto immobile e pietrificato quell'edificio, in automatico, una senzazione sgradevole di pre-panico alla vista del quartiere generale di meg@zienda. Subito occhiali scuri poi sciarpa fino al naso, bavero alzato, testa bassa, mp3 acceso per isolarmi, come un fuggiasco.L'attacco di panico l'ho sfiorato solo con la vicinanza all'ossessione di quel marchio o logo di fabbrica, poi concentrandomi sulla musica, le ruote sono avanzate, la vista è scomparsa e il respiro tornato. Passo dopo passo verso l'uscita, resistere, mantenere la calma e lavorare tanto per se stessi, per l'alternativa, ogni giorno.Studiare una nuova lingua, fare corsi, pianificare, contatti esterni, progettare, viaggiare, tutto concorre per quella liberazione, ogni giorno, un passo.
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